Stabilizzazione dei prezzi delle colture vegetali, con un calo tendenziale per almeno due anni e poi un posizionamento su prezzi più alti del periodo precedente al 2008, ma al di sotto dei picchi del trienno passato. È quanto prevede l’ultimo rapporto congiunto OCSE-FAO Agricultural Outlook 2014-2013 che contiene interessanti dati per il settore agroalimentare.
Domanda e dieta, i mutamenti
La domanda di prodotti agricoli dovrebbe rimanere stabile, con un’espansione a tassi inferiori rispetto al passato decennio. I cereali sono ancora al centro di ciò che la gente mangia, ma in molte parti del mondo, con l’aumento dei redditi e dell’urbanizzazione, le diete stanno diventando più ricche di proteine, grassi e zuccheri. Il rapporto OCSE-FAO afferma che questi cambiamenti, insieme all’incremento demografico mondiale, richiederanno, nel corso del prossimo decennio, una sostanziale espansione della produzione. Nel prossimo decennio, con in testa Asia e America Latina, le regioni in via di sviluppo rappresenteranno oltre il 75% della produzione agricola aggiuntiva.
“Prevediamo che i prezzi relativi ai cereali diminuiranno per almeno i prossimi due anni- dice Direttore Generale della FAO, José Graziano da Silva -. La situazione é diversa per carne e pesce, dove stiamo assistendo ad un aumento della domanda. La buona performance del settore agricolo, soprattutto nei paesi in via di sviluppo, contribuirà all’eradicazione della fame e della povertà”.
Secondo il rapporto, la produzione cerealicola mondiale per il 2023 sarà un 15% superiore rispetto al periodo 2011-13. La crescita più veloce dovrebbe essere nel settore semi oleosi, al 26% nel corso dei prossimi 10 anni. L’espansione della produzione di cereali secondari e di semi oleosi sarà guidata da una forte domanda di biocarburanti, in particolare nei paesi sviluppati, e da aumentate esigenze di alimentazione nei paesi in via di sviluppo. L’espansione della produzione di colture alimentari sarà più moderata nel prossimo decennio, con la produzione di grano in crescita di circa il 12% e del riso del 14%, ben al di sotto dei tassi di crescita del decennio precedente.
Altre previsioni:
• Cereali: i prezzi mondiali dei cereali principali si attenueranno all’inizio del periodo preso in esame dal rapporto, facendo incrementare il commercio mondiale. Le scorte aumenteranno, con quelle di riso che in Asia raggiungeranno livelli record. • Semi oleosi: la quota globale di terreno agricolo coltivato a semi oleosi continua ad aumentare, sebbene a un tasso più lento rispetto agli ultimi anni, poiché la crescente domanda di oli vegetali spinge i prezzi al rialzo.
• Carne: rimane stabile la domanda d’importazioni dall’Asia, che insieme alla ricostituzione delle mandrie in Nord-America, sosterranno i prezzi che dovrebbero rimanere – al netto dell’inflazione – al di sopra dei livelli medi del decennio precedente. Si prevede che i prezzi delle carni bovine aumenteranno a livelli record. Nel corso dei prossimi 10 anni, il pollame dovrebbe superare la carne di maiale e diventare il prodotto di carne più consumato al mondo.
• Prodotti lattiero-caseari: i prezzi scenderanno leggermente rispetto agli elevati livelli attuali a causa di aumenti di produttività nei principali paesi produttori e alla ripresa della crescita in Cina. L’India supererà l’Unione Europea e diventerà il più grande produttore di latte al mondo, con notevoli esportazioni di latte scremato in polvere.
• Pesca: la crescita della produzione dell’acquacoltura sarà concentrata in Asia, e rimarrà uno dei settori alimentari in più rapida crescita, superando nel 2014 la pesca di cattura per il consumo umano.
• Biocarburanti: i livelli di consumo e di produzione di biocarburanti dovrebbero aumentare di oltre il 50%, trainati dalla produzione di etanolo e di biodiesel a base di zucchero. I prezzi dell’etanolo aumenteranno in linea con il prezzo del petrolio greggio, mentre il prezzo del biodiesel segue più da vicino il percorso dei prezzi degli oli vegetali.
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Redazione