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Prezzi: cereali giù, carne su

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In luglio, per il quarto mese consecutivo, l’Indice FAO dei prezzi alimentari è diminuito a causa principalmente del drastico calo dei prezzi internazionali del granturco, del grano e di alcuni semi oleosi, riflesso dell’ampia offerta di questi prodotti. Sulla base dei prezzi di un paniere di prodotti alimentari negoziati a livello internazionale, l’Indice FAO dei prezzi alimentari ha registrato nel mese di luglio una media di 203,9 punti, un calo di 4,4 punti, ovvero del 2,1%, rispetto al valore rivisto del mese di giugno e di 3,5 punti, 1,7%, al di sotto del livello del luglio 2013.

 

“Il calo persistente dei prezzi dei prodotti alimentari, registrato a partire dal mese di marzo, riflette aspettative migliori per gli approvvigionamenti della stagione attuale e per quelle future, in particolare per i cereali e gli oli, una situazione che dovrebbe facilitare una ricostituzione delle scorte mondiali”, ha detto l’economista senior della FAO Concepcion Calpe. “Mentre i prezzi della carne a luglio sono aumentati per il quinto mese consecutivo e quelli dello zucchero sono rimasti stabili, il calo delle quotazioni per cereali, semi oleosi, ma anche per i prodotti lattiero-caseari, ha spinto l’Indice dei prezzi alimentari della FAO al suo livello più basso dal gennaio 2014”.

 

“I mercati dei prodotti zootecnici hanno proprie dinamiche: nel caso della carne, in particolare carne bovina, molti paesi esportatori sono in una fase di ricostituzione del bestiame, e questo limita la loro disponibilità per le esportazioni e il mantenimento dei prezzi”, ha affermato la Calpe. “Per quanto riguarda i prodotti lattiero-caseari, le scorte disponibili per il commercio sembrano essere abbondanti, questo elemento insieme a una domanda d’importazioni vacillante, hanno avuto un peso sulle quotazioni di luglio”, ha aggiunto.

 

L’Indice FAO dei prezzi dei cereali ha registrato a luglio una media di 185,4 punti, un calo di 10,7 punti, il 5.5%, rispetto al mese di giugno e di ben 36,9 punti, il 16,6%, rispetto a un anno fa. L’Indice FAO dei prezzi dei prodotti lattiero caseari ha registrato una media di 226,1, un calo di 10,3 punti (4,4% ​) rispetto a giugno e di 17,5 punti (7,2%) rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Una diminuita domanda d’importazioni – tra cui il calo degli acquisti di burro da parte dei paesi islamici durante il Ramadan – ha contribuito alla tendenza al ribasso.

I prezzi della carne aumentano.

Il persistere di una forte domanda di carne dall’Asia, e in particolare dalla Cina, ha contribuito a far salire l’Indice FAO dei prezzi della carne, che ha registrato una media di 204,8 punti, un aumento di 3,7 punti (1,8%) rispetto al suo valore rivisto del mese di giugno e di 25,4 punti (14,1%) rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Sono aumentati anche i prezzi medi del pollame e della carne ovina, mentre quelli della carne di maiale sono in parte calati rispetto al massimo storico registrato nel mese di giugno.

Red.