Con la disponibilità dei dati di commercio estero elaborati dall’Istat per il periodo gennaio-agosto 2011 è possibile delineare un primo e provvisorio quadro dell’andamento del nostro interscambio di prodotti zootecnici, quali carni e pesce, animali vivi, latte e derivati, cereali per uso zootecnico. Nell’analisi si è ritenuto interessante prendere in considerazione anche i prodotti trasformati e derivati di carni e pesce.
CARNI E ANIMALI VIVI
Nei primi otto mesi del 2011 l’interscambio di carni e frattaglie commestibili evidenzia un bilancio lievemente positivo a favore delle vendite all’estero. Nel complesso l’Italia ha importato quantità di carni e frattaglie per 1.041.702 tonnellate (+0,3% rispetto al pari periodo dell’anno precedente) con un esborso di 2.971 milioni di euro (+4,5%), mentre le nostre vendite, con 383.127 tonnellate e 1.140 milioni di euro di introito, hanno registrato rispettivamente +5,2%e +12,0%. In termini di saldo commerciale, l’Italia ha visto diminuire l’importazione netta del 4,9% in termini di quantità e del 7,5% in termini di valore. Si riconferma l’interesse degli scambi con l’estero per le carni bovine e suine, le cui importazioni rappresentano in complesso il 90-91% in quantità e l’88-89% per valore erogato. Per quanto riguarda le vendite all’estero, invece, sono le carni di pollame ad attribuirsi il primato nell’export con 100 mila tonnellate (26,2% delle vendite di carni e frattaglie e +2,2% rispetto al pari periodo 2010) per 198 milioni di euro (42% del valore totale del comparto carni e +9,6% rispetto all’anno precedente) A seguito di tali dinamiche, dal confronto del saldo import-export tra i due periodi 2010-2011 emerge che nel 2011 l’importazione netta ha registrato una flessione di circa 3,5 milioni di tonnellate con un corrispondente miglioramento del 17,8% rispetto al 2010.
In calo le importazioni di animali vivi, ad eccezione dei suini. A registrare i decrementi più significativi sono stati gli equini (-15,5%) ed il pollame in genere (-27,2%), cui ha fatto riscontro un aumento negli acquisti di suini, passati da 671.751 a 766.659 capi, pari al +14,1). Flessione molto consistente per le vendite di pollame, diminuite del 33,6%.
TIPI DI CARNI | QUANTITA’ (tonnellate) | VALORE (milioni di euro) | ||||
2010 | 2011 | Variazioni % 2011/2010 | 2010 | 2011 | Variazioni % 2011/2010 | |
IMPORTAZIONI | ||||||
TOTALE CARNI E FRATTAGLIE | 1.038.107 | 1.041.702 | 0,3 | 2.843 | 2.971 | 4,5 |
carni bovine | 303.130 | 280.590 | -7,4 | 1.369 | 1.391 | 1,6 |
carni ovi-caprine | 17.753 | 18.378 | 3,5 | 86 | 96 | 11,8 |
carni equine | 18.012 | 19.072 | 5,9 | 55 | 59 | 7,3 |
carni di pollame | 27.984 | 33.577 | 20,0 | 58 | 78 | 35,9 |
carni suine | 644.169 | 659.997 | 2,5 | 1.153 | 1.218 | 5,6 |
carni di conigli e selvaggina | 4.240 | 5.000 | 17,9 | 16 | 17 | 4,6 |
ESPORTAZIONI | ||||||
TOTALE CARNI E FRATTAGLIE | 364.174 | 383.127 | 5,2 | 1.018 | 1.140 | 12,0 |
carni bovine | 90.337 | 96.333 | 6,6 | 292 | 341 | 16,6 |
carni ovi-caprine | 1.080 | 1.040 | -3,7 | 5 | 5 | -5,0 |
carni equine | 1.427 | 1.943 | 36,1 | 2 | 3 | 86,2 |
carni di pollame | 98.108 | 100.271 | 2,2 | 181 | 198 | 9,6 |
carni suine | 81.126 | 91.426 | 12,7 | 117 | 137 | 16,5 |
carni di conigli e selvaggina | 1.697 | 1.224 | -27,9 | 8 | 6 | -32,9 |
Fonte: Istat
LATTE E PRODOTTI DERIVATI
Più sostenuto, invece, il passivo della nostra bilancia commerciale per quanto riguarda i prodotti lattiero-caseari, per i quali complessivamente considerati nei primi mesi del 2011 l’Italia risulta aver aumentato, rispetto al pari periodo del 2010, del 4,8% i quantitativi acquistati (2.385.914 tonnellate contro le 2,276.456 del 2010) con la conseguenza di un maggiore esborso di 2.492 milioni di euro contro i 2.270 del precedente analogo periodo (+9,8%). La maggior parte delle importazioni sono ascrivibili ai prodotti lattieri. che con il loro peso attestatosi all’82-83% dell’import complessivo, registrano un incremento del 6,2% in quantità e del 9,9% in termini di valore. Positive, al contrario, le diminuite importazioni di burro (-20,7% in quantità) e di uova in genere (-33,7%); per tali prodotti, tuttavia, diminuiscono anche le nostre vendite rispettivamente del 66,9% (da 19.875 a 6.583 tonnellate) e 39,5% (da 32.286 a 21.402 tonnellate). Il comparto comunque rimane in misura più o meno significativa soggetto ad una importazione netta in continuo aumento per tutti i prodotti lattiero-caseari considerati.
CEREALI FORAGGERI
Per quanto concerne il comparto dei cereali, nei primi otto mesi del 2011 i quantitativi acquistati all’estero, pari a 7,3 milioni di tobnnellate, sono complessivamente aumentati del 9,1%, dietro pagamento, tuttavia, di un costo di 1.894 milioni di euro, sensibilmente più elevato di quello del corrispondente periodo 2010 (+61,2%). Molto positivo, invece, è il nostro export che, con 948.558 tonnellate vendute, spunta un incremento del 18,0% ricevendo 498 milioni di euro (+26,0%). All’interno di tale comparto, le produzioni cerealicole destinate all’alimentazione animale, che tra l’altro costituiscono la maggiore quota-parte, registrano gli incrementi più consistenti. Gli acquisti risultano aumentati del 9,7% in quantità e del 63,3% in valore, mentre le esportazioni evidenziano aumenti rispettivamente pari al 75,4% e 152,7%%. A registrare l’aumento più consistente negli acquisti dall’estero è il granoturco (escluso quello destinato alla semina) per i quali con poco più di 1,8 milioni di tonnellate si registra un incremento del 39,9% al costo complessivo di 406 milioni di euro (+112,1% rispetto al 2010).Da evidenziare il boom negli acquisti di sorgo, passati da 4,960 a 43.755 tonnellate. Al contrario, gli incrementi segnati dalle nostre vendite risultano maggiormente concentrati sul frumento duro (da 112.990 a 298.541 tonnellate), pari al + 164,2%.
TIPI DI CEREALI | QUANTITA’ (tonnellate) | VALORE (milioni di euro) | ||||
2010 | 2011 | Variazioni % 2011/2010 | 2010 | 2011 | Variazioni % 2011/2010 | |
IMPORTAZIONI | ||||||
CEREALI IN COMPLESSO | 6.721.138 | 7.331.931 | 9,1 | 1.175 | 1.894 | 61,2 |
CEREALI FORAGGERI | 5.951.056 | 6.526.507 | 9,7 | 997 | 1.627 | 63,3 |
Frumento duro | 1.406.124 | 1.320.631 | -6,1 | 291 | 361 | 24,4 |
Frumento tenero | 3.118.292 | 3.223.693 | 3,4 | 489 | 816 | 66,8 |
Segale | 7.430 | 7.889 | 6,2 | 1 | 2 | 92,8 |
Avena | 32.322 | 29.885 | -7,5 | 5 | 8 | 49,7 |
Granoturco | 1.319.733 | 1.846.567 | 39,9 | 191 | 406 | 112,1 |
Sorgo | 4.960 | 43.755 | 782,1 | 3 | 12 | 257,4 |
Altri cereali | 62.195 | 54.087 | -13,0 | 16 | 22 | 38,4 |
ESPORTAZIONI | ||||||
CEREALI IN COMPLESSO | 803.800 | 948.558 | 18,0 | 395 | 498 | 26,0 |
CEREALI FORAGGERI | 236.954 | 415.706 | 75,4 | 54 | 137 | 152,7 |
Frumento duro | 112.990 | 298.541 | 164,2 | 24 | 98 | 308,1 |
Frumento tenero | 39.604 | 42.980 | 8,5 | 10 | 16 | 52,9 |
Segale | 1.118 | 1.274 | 13,9 | 1 | 2 | 10,5 |
Avena | 3.893 | 3.025 | -22,3 | 1 | 1 | -22,0 |
Granoturco | 69.972 | 63.986 | -8,6 | 15 | 18 | 23,1 |
Sorgo | 7.428 | 1.509 | -79,7 | 2 | 1 | -59,7 |
Altri cereali | 1.949 | 4.393 | 125,4 | 1 | 3 | 131,0 |
Fonte: Istat
PRODOTTI ITTICI E TRASFORMATI DI CARNI E PESCE
Appare interessante esaminare due altri comparti: i prodotti della pesca, che stanno assumendo un notevole interesse non soltanto perché alternativi delle carni sulla tavola degli italiani, ma in quanto remunerativi e più o meno di largo consumo in un Paese circondato dal mare per i 4/5 del proprio territorio, ed i prodotti trasformati e derivati delle carni e pesci. Per quanto riguarda il comparto del pesce (inclusi crostacei e molluschi, comunque commestibili, vale a dire vivi, freschi o refrigerati, secchi, salati o in salamoia, sotto forma di filetto, ecc.), nel periodo 2011 considerato il nostro Paese ha importato 248.843 tonnellate di tali prodotti, vale a dire per quantitativi superiori del 3,8% rispetto a quelli acquistati nell’analogo periodo 2010, mentre ne sono state vendute quantità inferiori del 7,2%. In termini di valori, tuttavia, le importazioni hanno comportato per l’Italia un esborso maggiore del 13,5% (2.201 milioni di euro contro i 1940 del 2010), mentre dalle vendite sono stati introitati 251 milioni di euro, vale a dire appena 12 milioni di più rispetto all’anno precedente (+5,3).
Anche i prodotti derivati dalla trasformazione e lavorazione di carni e pesci (insaccati, preparazioni ed conserve di carni e di pesci, sughi ed estratti di carni e pesci, ecc.) rappresentano una significativa componente dell’interscambio dei prodotti zootecnici, con acquisti dall’estero nel periodo gennaio-agosto 2011 pari in quantità a 201.482 tonnellate (+2,7% rispetto allo stesso periodo 2010) per un valore di 826.603 milioni di euro (+8,9%) a fronte di vendite pari a 90.298 tonnellate (+8,2%) per un introito complessivo di 463.876 milioni d euro (+9,3%).
Foto: Pixabay