La produzione di carni avicole fa registrare per il quarto anno consecutivo una crescita in grado di compensare le perdite sul fronte della carne bovina e suina. A certificarlo sono i dati del Rapporto di breve periodo della Commissione europea che stima in 12,5 milioni di tonnellate il traguardo che la produzione raggiungerà alla fine del 2013, con un incremento dello 0,8% rispetto all’anno precedente.
A spingere le importazioni sono stati gli aumenti dei consumi interni, che hanno anche sostenuto la crescita dei prezzi che si sono mossi in una ristretta forbice, quantificata dalla Ue in 1,9-2 euro a peso morto. La riduzione delle importazioni dal Brasile (-10%) per le nuove regole che hanno ristretto il volume di prodotto ammesso è stata bilanciata dalle importazioni dalla Thailandia (+50%), il cui balzo si deve alla riammissione al commercio dopo la fine dell’emergenza aviaria decretata a luglio.
Il 2014, secondo la Commissione, sarà meno brillante, con un incremento dello 0,7%, che riporta la tendenza alla contrazione rispetto all’aumento record del 2010, +3,9%, per una maggiore disponibilità di vitelli da latte e le previsioni di migliori margini per gli allevatori di bovini.
Foto: Pixabay
Redazione