Nel 2018 il tasso di crescita della produzione europea di soia dovrebbe subire una leggera battuta d’arresto, nonostante la domanda del legume continui ad aumentare. Lo sostiene Bertalan Kruppa, analista presso la Donau Soja Organization, che in un’intervista rilasciata al sito Feed Navigator osserva: “Si prevede una piccola contrazione della produzione in alcune regioni, nonostante la continua crescita della domanda di soia europea”.
L’esperto spiega che a causa della crescente richiesta di soia europea da parte delle industrie di trasformazione, l’area coltivata con il legume in Europa è aumentata del 70% tra il 2012 e il 2017. Nel 2017, i semi di soia sono stati piantati in circa 1,02 milioni di ettari di terreno, il 30% in più rispetto alla stagione precedente. Tuttavia, l’area totale coltivata con il legume resta relativamente piccola e costituisce solo il 15% della superficie dei semi oleosi. Inoltre, secondo il dottor Kruppa, nel 2018 dovrebbe diminuire fino ad attestarsi a solo 9,2 milioni di ettari: “A causa delle modifiche alle normative previste dalla politica agricola comune (Pac) riguardanti le aree d’interesse ecologico (Efa), è probabile una leggera riduzione dei terreni coltivati pari al 10%”. La norma sulle aree d’interesse ecologico (Ecological focus areas – Efa) è diretta ad accrescere la biodiversità nelle aziende agricole dell’UE, e prevede che le aziende che possiedono una superficie superiore a 15 ettari debbano destinare il 5% di questa zona ad aree di interesse ecologico, come terreni sottoposti a maggese, siepi, alberi, terrazzamenti e fasce tampone.
Questa previsione, non tiene tuttavia conto dei recenti cambiamenti politici in Ucraina, aggiunge l’analista. “Il 7 dicembre, il Verkhovna Rada (il parlamento ucraino) ha approvato una legge che metterà fine ai rimborsi dell’Iva per gli esportatori di semi oleosi entro il mese di marzo 2018 – spiega Kruppa -. Di conseguenza, la competitività della produzione di soia ucraina destinata all’esportazione diminuirà (nel 2016/17 la quota delle esportazioni era pari al 67%). È troppo presto per fornire una previsione accurata degli effetti di questa norma sulla produzione ucraina di soia, ma è improbabile che possa supportare un’ulteriore espansione”.
L’esperto ritiene, però, che la produzione di soia biologica continuerà a crescere. Precisa che nel 2017 in Austria la produzione di soia biologica ha interessato 17.820 ettari, pari al 27% della sua superficie totale dei terreni dedicati alla coltivazione della soia e a un aumento del 20% rispetto al 2016. Inoltre, Kruppa prevede che nell’Unione Europea la tendenza a sostituire le coltivazioni di colza con quelle della soia continuerà ad aumentare. “Questo trend dovrebbe continuare, dato che l’uso dei semi oleosi per la produzione dei mangimi costituirà l’impiego predominante – conclude l’analista -, data l’incertezza relativa ai biocarburanti di prima generazione”.
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