Nel 2016 la produzione cerealicola mondiale dovrebbe raggiungere 2.543 milioni di tonnellate, solo lo 0,7% in meno rispetto al livello record riportato nel 2014. È quanto emerge dal “Bollettino Fao sull’offerta e la domanda mondiale di cereali”, in cui l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (Fao) ha rivisto al rialzo le sue previsioni. Stima, infatti, che la produzione sarà superiore di 17 milioni di tonnellate rispetto a quella registrata a maggio, grazie ai raccolti più ingenti di frumento e mais nei principali paesi produttori.
La Fao prevede che l’utilizzo dei cereali a livello mondiale sarà di 2.546 milioni di tonnellate per l’anno commerciale. Si tratta di una lieve riduzione rispetto alle proiezioni di maggio. Ma stima anche un aumento delle scorte globali di cereali, che dovrebbero raggiungere 642 milioni di tonnellate – una quantità inferiore di circa due milioni di tonnellate rispetto al livello più alto registrato.
L’Organizzazione reputa che il commercio mondiale di cereali dovrebbe riportare un calo dell’1,9% rispetto all’anno scorso, fermandosi a 369 milioni di tonnellate. Secono la Fao, questa contrazione potrebbe intensificare la concorrenza per una quota di mercato tra i maggiori esportatori, facendo sì che i prezzi internazionali restino sotto controllo.
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