La filiera cerealicola costituisce uno dei settori più consistenti dell’economia agricola e agroalimentare italiana. Ciononostante, negli ultimi dieci anni si è assistito a una forte riduzione della produzione nazionale, soprattutto in termini di superfici investite. In questo contesto, il ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali ha finanziato il progetto “RETI2020: consolidamento Reti nazionali qualità dei cereali come innovazione scientifica e supporto tecnico-scientifico alle filiere cerealicole e al monitoraggio delle materie prime”, realizzato dal CREA tra maggio e ottobre 2021.
L’obiettivo generale è il consolidamento dei risultati raggiunti dalla “Rete qualità dei cereali” attraverso la ristrutturazione in un’ottica di continuità della rete, e la proposta di soluzioni tecnologiche innovative che mirino a migliorare la sostenibilità e la competitività delle filiere cerealicole. In particolare, sono stati perseguiti i seguenti obiettivi:
– consolidamento rete di monitoraggio delle micotossine nei cereali e sviluppo di metodi innovativi di allerta e di contrasto all’insorgere di funghi micotossigeni;
– potenziamento della Rete nazionale di confronto varietale mais quale realizzazione della linea progettuale sul mais in relazione a quanto specificato nel “Piano di settore Maidicolo” – innovazione ricerca;
– ampliare la diffusione tra gli operatori del settore delle Linee guida per il controllo delle micotossine nella granella di mais e di frumento attraverso iniziative mirate;
– consolidare la rete nazionale di confronto varietale frumento tenero e duro;
– innovazione delle reti cereali attraverso la realizzazione di database online facilmente consultabile;
– consolidamento della rete varietale orzo da malto quale specialty per le filiere della birrificazione;
– innovazione genetica e confronto varietale di cereali maggiori e minori per lo sviluppo delle filiere Gluten Free;
– realizzazione di studio preliminare volto alla valorizzazione dei cereali minori in relazione alle nuove tendenze di mercato.
Il progetto ha unificato, sotto uno stesso coordinamento CREA del Centro di Ricerca Cerealicoltura e Colture Industriali, diversi gruppi di ricerca e diverse attività importanti di servizio alle aziende, ai costitutori, agli stoccatori e utilizzatori di materie prime a base di cereali nel Paese; sono quindi stati riunificati in un unico progetto reti e monitoraggi dapprima praticamente separati per specie.
Il progetto è articolato in sette Workpackage (WP), più una attività di Coordinamento. I WP sono maggiormente concentrati su specie per le reti, o su attività di monitoraggio, con un WP (WP7) che riguarda un passo in avanti verso la digitalizzazione e la diffusione capillare delle informazioni, attraverso la creazione di un database relazionale specifico. Gli altri WP riguardano il monitoraggio micotossine in mais (WP1: CREA-CI Bergamo), con proposte di innovazioni scientifiche per la loro identificazione e quantificazione, per le quali sono attivate anche delle consulenze esterne (Università degli Studi di Torino e Università La Sapienza di Roma).
Il WP2 (CREA-CI Vercelli) e WP3 (CREA-IT Roma, CREA-CI Foggia e Acireale) consolidano e mantengono per un anno la rete di confronto varietale sia per il frumento tenero che per il frumento duro, con l’intenzione di introdurre innovazioni che possano restituire migliori e ottimali informazioni dalle prove di campo. Nel WP4 (CREA-GB Fiorenzuola d’Arda) viene attuata la rete di confronto varietale per l’orzo, ed in particolare per l’orzo da birra (primaverile) quale specialty per importanti filiere di birrificazione e microbirrificazione. Il WP5 (CREA-CI Foggia e Bergamo e CREA-IT Roma) ed il WP6 (CREA-PB Perugia) sono ricerche applicate e attività che riguardano l’innovazione per lo sviluppo di filiere gluten-free da un lato, e di filiere a base di cereali minori.
Campagna maidicola 2021: dati preliminari
Nell’ambito del Progetto RETI2020, è stata dedicata particolare attenzione al mais, prima coltura nazionale in termini di produzione e di rese. Data la stagionalità del mais, sono ancora in corso le attività di raccolta di processamento e analisi dei campioni di granella della Rete Qualità.
L’andamento climatico della campagna maidicola 2021 è stato caratterizzato dalle seguenti fasi:
- inizio della campagna: condizioni siccitose che si sono protratte fino alle prime due settimane di aprile;
- primavera: temperature piuttosto rigide e gelate tardive (la più fredda d’Europa dal 2013) che hanno ritardato la fioritura;
- da giugno ad agosto: stress idrico; il caldo ha preso il sopravvento con temperature sostenute, sopra i 30°C fino alla fine di agosto.
I picchi di elevate temperature e di forte irraggiamento hanno provocato il disseccamento delle cime e ridotto lo stay green. Alcune aree sono state colpite da eventi atmosferici violenti che hanno compromesso il raccolto. È stata riscontrata una diffusa presenza di piralide e diabrotica.
Tali condizioni climatiche non hanno favorito la resa produttiva del mais; le previsioni indicano un calo in termini di produzione e qualità, soprattutto se confrontati ai risultati del 2020, annata particolarmente positiva per la coltura. I dati di produzione registrano una riduzione delle rese che varia dal -5% al -10%, -15% (addirittura -30% in alcuni areali) rispetto al 2020. Come riportato da Ismea nel report “Tendenze – Mais, soia e orzo” (novembre 2021), sulla base dell’elaborazione dei dati Istat (riportati in Tabella 1), i dati evidenziano una flessione annua dei raccolti di mais nel 2021 che si posizionano a poco più di 6,3 milioni di tonnellate (-8%).
Tale risultato è conseguenza del concomitante calo delle superfici – che hanno raggiunto, dopo il 2018, il livello più basso, di poco superiore a 591 mila ettari (-2% sul 2020) – e della flessione dei rendimenti unitari (-6% a 10,7 t/ha). La cattiva performance delle rese del mais è da ricondurre alle temperature piuttosto rigide e alle gelate tardive che hanno ritardato la fioritura nel periodo primaverile e alle temperature molto elevate registrate tra giugno e agosto.
Anni | Superfici (.000 ha) | Produzione (.000 t) | Rese (t/ha) |
2019 | 629 | 6391 | 10,16 |
2020 | 603 | 6845 | 11,35 |
2021 | 591 | 6322 (-8%) | 10,67 (-6%) |
Dal punto di vista della sanità/qualità della granella, sono state segnalate presenze a macchia di leopardo di Fusarium e Aspergillus. I primi dati raccolti indicano una situazione eterogenea:
– aflatossine: presenti in coltura asciutta;
– fumonisine: diffuse, nella media;
– deossinivalenolo e zearalenone: molto ridotte.
Il monitoraggio della Rete Qualità Mais del CREA di Bergamo è attualmente in corso e potrà fornire i dati definitivi durante la consueta Giornata del Mais che si svolgerà in modalità webinar il 28 gennaio 2022.
Questo lavoro è stato realizzato nell’ambito dell’accordo di collaborazione (ex art. 15 della Legge 241/90) “RETI2020: Consolidamento Reti nazionali qualità dei cereali come innovazione scientifica e supporto tecnico-scientifico alle filiere cerealicole e al monitoraggio delle materie prime”, stipulato tra CREA e MIPAAF (30 aprile 2021 prot. 198541).
di Sabrina Locatelli e Nicola Pecchioni – CREA – Centro di ricerca Cerealicoltura e Colture Industriali
Foto: Pixabay