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“Promuovere la ricerca, sostenere le aziende”, parla il neo-presidente di Aspa

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“Promuovere la ricerca,
sostenere le aziende”,
parla il neo-presidente di Aspa
 
di Cosimo Colasanto
Redazione
 
Bruno Ronchi guiderà l’associazione nel prossimo triennio
 
Garantire il benessere animale e al contempo rendere questo fattore un valore aggiunto per lo sviluppo delle aziende italiane. Il cambio al vertice di Aspa, l’Associazione per la Scienza e le Produzione Animali, con l’elezione alla presidenza di Bruno Ronchi, professore ordinario del dipartimento di
 Scienze e tecnologie per l’agricoltura, le foreste
la natura e l’energia (Dafne) dell’Università degli Studi della Tuscia, nasce sotto il segno linea della continuità con i mandati precedenti: promuovere la ricerca e sostenere le aziende
 
“L’Associazione fu fondata 40 anni or sono per favorire il progresso delle scienze e delle tecnologie che riguardano le produzioni animali – ricorda Ronchi -. La qualità della ricerca è stata sin dall’inizio un punto fermo dell’Associazione, che volle dotarsi di una rivista con lo scopo di raccogliere e divulgare il meglio della produzione scientifica nazionale”. Un percorso che ha visto nascere un nuovo strumento di comunicazione nel quale si condensano i risultati della ricerca scientifica portata avanti dall’associazione. “Da alcuni anni l’Aspa – continua il neo-presidente – ha dato vita a una rivista internazionale, l’Italian Journal of Animal Science, che sta acquisendo crescenti consensi e riconoscimenti”. Sono sempre di più, infatti, le interazioni tra mondo produttivo e ricerca, in uno spazio, ad esempio quello della genetica, che sta estendendo conoscenze e pratiche, anche se l’eccellenza italiana nel campo è spesso frustrata dagli ostacoli e dalla cronica mancanza di fondi.
 
Accrescere le conoscenze
 
Poi, c’è l’attività istituzionale. “L’associazione – spiega Ronchi – svolge il suo ruolo nella ricerca anche attraverso l’organizzazione del congresso nazionale, attraverso le commissioni di studio e per mezzo di corsi di aggiornamento e di convegni di carattere tecnico, di interesse per le diverse componenti del sistema agro-zootecnico”. I molteplici modi in cui l’associazione, come si legge nello statuto, mira al “progresso delle scienze e delle tecnologie che interessano gli animali in produzione zootecnica, la fauna ittica, gli animali da compagnia e da sport, gli animali da lavoro e la fauna selvatica e, inoltre, i fattori ambientali, paesaggistici, etologici, economici, il benessere degli animali, la qualità, la sicurezza e l’utilizzazione dei prodotti di origine animale”. Obiettivo che porta il dibattito scientifico e quello sulla formazione e sull’insegnamento anche fuori dalle università.
 
Più strumenti per la sicurezza
 
Il progresso scientifico delle scienze animali ha nel momento della nutrizione uno dei punti cruciali: sviluppo e accrescimento dell’animale si legano a doppio nodo con tematiche che parlano al settore produttivo, al mercato, alla sicurezza alimentare. “L’alimentazione animale svolge un ruolo fondamentale – afferma Ronchi – all’interno dei sistemi di allevamento non soltanto per garantire condizioni di benessere e piena espressione produttiva del bestiame, ma anche come fattore di redditività per l’impresa”. Ed è proprio in questo senso che “la ricerca scientifica in questo campo sta fornendo risultati di grande interesse – continua – anche per migliorare, attraverso l’alimentazione animale, la qualità ed il valore salutistico dei prodotti per il consumo umano. Oltre quanto detto a proposito delle strette relazioni tra qualità dell’alimentazione e qualità dei prodotti di origine animale, va ricordato che l’alimentazione del bestiame può influire fortemente sulla sicurezza del latte, della carne e delle uova. Gli animali sono infatti considerati un anello di congiunzione tra l’ambiente dove vivono e la tavola del consumatore”. Le sostanze nocive presenti nell’ambiente “possono trasferirsi ed accumularsi nell’animale e finire anche negli alimenti. La scienza dell’alimentazione animale – spiega Ronchi – sta fornendo un valido supporto per la messa in opera di corrette prassi produttive e di adeguati strumenti di controllo per la sicurezza del consumatore”.
 
E riguardo a uno dei temi che si sta imponendo all’attualità del dibattito pubblico, quello della sostenibilità, Ronchi ricorda che “grande attenzione è anche rivolta all’impiego di tecniche di alimentazione in grado di ridurre l’impatto degli allevamenti sull’ambiente”.  L’agenda del nuovo presidente? Nel prossimo triennio “vorrei in primo luogo promuovere iniziative – afferma Ronchi – per far sì che la nostra associazione sia sempre più vicina e rispondente ai bisogni della società. Penso innanzitutto ai giovani e alla necessità di fornire loro strumenti formativi eccellenti nel campo delle scienze zootecniche, al fine di facilitarne – continua – l’inserimento nel mondo della ricerca e della professione di zootecnico e perché le imprese possano beneficiare dei progressi delle conoscenze. Ritengo poi importante proseguire sulla strada dell’internazionalizzazione, anche attraverso interazioni con associazioni scientifiche europee ed extraeuropee. La ricchezza culturale e la vivacità dell’Aspa – conclude Ronchi – mi rendono ottimista sulla possibilità di raggiungere questi obiettivi”.

Garantire il benessere animale e al contempo rendere questo fattore un valore aggiunto per lo sviluppo delle aziende italiane. Il cambio al vertice di Aspa, l’Associazione per la Scienza e le Produzione Animali, con l’elezione alla presidenza di Bruno Ronchi, professore ordinario del dipartimento di
 Scienze e tecnologie per l’agricoltura, le foreste
la natura e l’energia (Dafne) dell’Università degli Studi della Tuscia, nasce sotto il segno linea della continuità con i mandati precedenti: promuovere la ricerca e sostenere le aziende 

 


“L’Associazione fu fondata 40 anni or sono per favorire il progresso delle scienze e delle tecnologie che riguardano le produzioni animali – ricorda Ronchi -. La qualità della ricerca è stata sin dall’inizio un punto fermo dell’Associazione, che volle dotarsi di una rivista con lo scopo di raccogliere e divulgare il meglio della produzione scientifica nazionale”. Un percorso che ha visto nascere un nuovo strumento di comunicazione nel quale si condensano i risultati della ricerca scientifica portata avanti dall’associazione. “Da alcuni anni l’Aspa – continua il neo-presidente – ha dato vita a una rivista internazionale, l’Italian Journal of Animal Science, che sta acquisendo crescenti consensi e riconoscimenti”. Sono sempre di più, infatti, le interazioni tra mondo produttivo e ricerca, in uno spazio, ad esempio quello della genetica, che sta estendendo conoscenze e pratiche, anche se l’eccellenza italiana nel campo è spesso frustrata dagli ostacoli e dalla cronica mancanza di fondi. 

 


Accrescere le conoscenze 

Poi, c’è l’attività istituzionale. “L’associazione – spiega Ronchi – svolge il suo ruolo nella ricerca anche attraverso l’organizzazione del congresso nazionale, attraverso le commissioni di studio e per mezzo di corsi di aggiornamento e di convegni di carattere tecnico, di interesse per le diverse componenti del sistema agro-zootecnico”. I molteplici modi in cui l’associazione, come si legge nello statuto, mira al “progresso delle scienze e delle tecnologie che interessano gli animali in produzione zootecnica, la fauna ittica, gli animali da compagnia e da sport, gli animali da lavoro e la fauna selvatica e, inoltre, i fattori ambientali, paesaggistici, etologici, economici, il benessere degli animali, la qualità, la sicurezza e l’utilizzazione dei prodotti di origine animale”. Obiettivo che porta il dibattito scientifico e quello sulla formazione e sull’insegnamento anche fuori dalle università. 

 


Più strumenti per la sicurezza 
Il progresso scientifico delle scienze animali ha nel momento della nutrizione uno dei punti cruciali: sviluppo e accrescimento dell’animale si legano a doppio nodo con tematiche che parlano al settore produttivo, al mercato, alla sicurezza alimentare. “L’alimentazione animale svolge un ruolo fondamentale – afferma Ronchi – all’interno dei sistemi di allevamento non soltanto per garantire condizioni di benessere e piena espressione produttiva del bestiame, ma anche come fattore di redditività per l’impresa”. Ed è proprio in questo senso che “la ricerca scientifica in questo campo sta fornendo risultati di grande interesse – continua – anche per migliorare, attraverso l’alimentazione animale, la qualità ed il valore salutistico dei prodotti per il consumo umano. Oltre quanto detto a proposito delle strette relazioni tra qualità dell’alimentazione e qualità dei prodotti di origine animale, va ricordato che l’alimentazione del bestiame può influire fortemente sulla sicurezza del latte, della carne e delle uova. Gli animali sono infatti considerati un anello di congiunzione tra l’ambiente dove vivono e la tavola del consumatore”. Le sostanze nocive presenti nell’ambiente “possono trasferirsi ed accumularsi nell’animale e finire anche negli alimenti. La scienza dell’alimentazione animale – spiega Ronchi – sta fornendo un valido supporto per la messa in opera di corrette prassi produttive e di adeguati strumenti di controllo per la sicurezza del consumatore”. 

 


E riguardo a uno dei temi che si sta imponendo all’attualità del dibattito pubblico, quello della sostenibilità, Ronchi ricorda che “grande attenzione è anche rivolta all’impiego di tecniche di alimentazione in grado di ridurre l’impatto degli allevamenti sull’ambiente”.  L’agenda del nuovo presidente? Nel prossimo triennio “vorrei in primo luogo promuovere iniziative – afferma Ronchi – per far sì che la nostra associazione sia sempre più vicina e rispondente ai bisogni della società. Penso innanzitutto ai giovani e alla necessità di fornire loro strumenti formativi eccellenti nel campo delle scienze zootecniche, al fine di facilitarne – continua – l’inserimento nel mondo della ricerca e della professione di zootecnico e perché le imprese possano beneficiare dei progressi delle conoscenze. Ritengo poi importante proseguire sulla strada dell’internazionalizzazione, anche attraverso interazioni con associazioni scientifiche europee ed extraeuropee. La ricchezza culturale e la vivacità dell’Aspa – conclude Ronchi – mi rendono ottimista sulla possibilità di raggiungere questi obiettivi”.

 

Cosimo Colasanto