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“Pronti per il 55%”, agricoltura e foreste al centro del piano Ue

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Agricoltura e foreste sono al centro del nuovo piano UE “Pronti per il 55%”. Il pacchetto di proposte mira a ridurre le emissioni di almeno il 55 % entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990. Il Copa e la Cogeca, che rappresentano l’unione degli agricoltori europei, condividono l’obiettivo di raggiungere quanto prima la neutralità carbonica in tutti i settori. Tuttavia, le organizzazioni agricole dell’UE, fanno sapere, rimarranno vigili su molti punti del pacchetto.

Il ruolo di agricoltura e silvicoltura nel piano Ue

Sebbene non siano gli unici settori interessati dal pacchetto “Pronti per il 55%”, il comparto agricolo e forestale sono menzionati in molte delle proposte Ue. Che si tratti delle revisioni del regolamento LULUCF, della direttiva sulle energie rinnovabili, dell’ETS, della condivisione degli sforzi o delle proposte sul meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere (CBAM), molte opzioni sono ora sul tavolo dei negoziati. Il Copa e la Cogeca accolgono con favore questo sforzo. I settori dell’agricoltura e della silvicoltura sono gli unici in grado di immagazzinare naturalmente carbonio pur continuando a garantire l’approvvigionamento strategico dell’UE di alimenti e biomassa.

Reagendo al “Pronti per il 55%”, Pekka Pesonen, Segretario generale del Copa-Cogeca, ha dichiarato: “Valutare l’impatto di un tale pacchetto di riforme per l’agricoltura è complesso in quanto le misure e i meccanismi proposti per ridurre le nostre emissioni di almeno il 55% entro il 2030 sono numerosi e i loro effetti complessi e cumulativi. Nel quadro del Green Deal, la Commissione sta ripetendo un modello chiaro. L’Ue ha una visione forte per il mercato interno che possiamo sostenere. Mancano però ancora soluzioni concrete, soprattutto in agricoltura, per garantire la coerenza con il commercio internazionale”.

Il mercato interno

Per quanto riguarda il mercato interno, le proposte avanzate dalla Commissione sono numerose. Nel regolamento LULUCF, il Copa e la Cogeca prendono atto dell’ambizioso obiettivo di rimozione di gas a effetto serra di 310 milioni di tonnellate di CO2 equivalente entro il 2030. L’agricoltura e la silvicoltura hanno bisogno di chiarezza su come la Commissione intende raggiungere questi obiettivi concretamente.

Il Copa e la Cogeca sono in attesa della pubblicazione dell’iniziativa per il sequestro del carbonio nei suoli agricoli. Lo schema di remunerazione è previsto dalla strategia “Dal produttore al consumatore” e si attende per la fine dell’anno. Come previsto dalla legge europea sul clima, i sistemi di assegnazione dei crediti di carbonio basati sul mercato in un nuovo modello aziendale dovrebbero svolgere un ruolo centrale al posto degli incentivi diretti. Le organizzazioni credono che questa politica, se prenderà in considerazione i contributi dell’agricoltura e non solo le emissioni, sarà un meccanismo efficace. Gli agricoltori e le cooperative europee stanno già adottando iniziative per la contabilizzazione del carbonio poiché considerano il sequestro del carbonio nei suoli agricoli una rilevante fonte aggiuntiva di reddito e una tendenza promettente.

Il focus sulla silvicoltura

Gli incentivi economici per migliorare la gestione sostenibile delle foreste sono un fattore chiave per aumentare l’uso di materie prime rinnovabili per sostituire quelle fossili. Per quanto riguarda la decarbonizzazione del trasporto su strada, i biocarburanti certificati prodotti da colture sono i biocarburanti più utilizzati nell’UE e si presume che i risparmi sulle emissioni dei trasporti derivino in gran parte dal loro utilizzo. I biocarburanti prodotti da colture non devono essere esclusi dal mix.

Sebbene i veicoli elettrici abbiano un ruolo importante nel risparmio delle emissioni, non saranno una soluzione adatta a tutti i consumatori europei. In particolare nelle aree rurali, dove i veicoli agricoli fuoristrada dipendono fortemente dai combustibili liquidi. Il limite del 7% sui biocarburanti prodotti da colture dovrebbe essere rivalutato e aumentato per fornire flessibilità a ogni Stato membro. Ai produttori di automobili dovrebbe invece essere consentito di continuare a migliorare l’efficienza dei motori a combustione interna per soluzioni come miscele con tenore più elevato di biocarburanti e CNG/GNL.

Le emissioni

Riguardo al commercio e alla prevenzione della rilocalizzazione delle emissioni di carbonio, l’Ue punta all’istituzione del meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere (CBAM). Il sistema ETS, anche se rivisto, non sarà sufficiente a prevenire possibili pratiche di dumping da Paesi che non condividono le stesse ambizioni climatiche.

Con l’attuazione della strategia “Dal produttore al consumatore”, garantire una concorrenza leale diventerà una preoccupazione crescente per l’agricoltura. Sebbene Copa e Cogeca sostengano l’idea di istituire un meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere per i prodotti agricoli (a condizione che siano rispettate alcune condizioni), la Commissione ha deciso di escludere l’agricoltura. Tuttavia, sarà incluso il settore dei fertilizzanti. Questa doppia sanzione ingiusta sarà insopportabile per gli agricoltori. Su questo meccanismo, come nel resto del pacchetto, la coerenza è fondamentale. Come spesso accade, i problemi di coerenza si riscontrano nei dettagli e risulteranno evidenti solo effettuando un controllo incrociato delle valutazioni d’impatto della Commissione, dicono le due organizzazioni.

Foto: Pixabay