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Pubblicato l’outlook 2024 per il commercio agricolo degli Stati Uniti

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Il Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti ha recentemente pubblicato le previsioni per il commercio agricolo nel fiscale 2024, evidenziando un outlook positivo per le esportazioni e le importazioni. Questi dati riflettono una dinamica globale complessa nel commercio agricolo degli Stati Uniti, con una forte competizione internazionale che influenza le esportazioni di alcuni prodotti chiave come la carne bovina e i semi oleosi. Le previsioni complessive indicano una crescita moderata delle esportazioni agricole nel prossimo anno fiscale, sostenuta da una domanda internazionale robusta per i prodotti agricoli statunitensi.

Le esportazioni agricole degli Stati Uniti per l’anno fiscale 2024 sono stimate a 170,5 miliardi di dollari, con un aumento di 1 miliardo rispetto alle previsioni di novembre. Le esportazioni di bestiame, latticini, cereali e mangimi guidano l’aumento, compensando le riduzioni nei semi oleosi e nei prodotti derivati. In particolare, le esportazioni di bestiame, pollame e latticini sono previste in aumento del 3,9% a 37,7 miliardi di dollari, con un aumento notevole delle esportazioni di carne bovina e suina. Le esportazioni di cereali e mangimi sono stimate a 38,2 miliardi di dollari, grazie a una maggiore esportazione di mais, sorgo e riso. Le esportazioni di semi oleosi sono stimate a 36,2 miliardi di dollari, con una riduzione dovuta alla concorrenza sudamericana sui fagioli di soia.

La Cina rimane il principale mercato per le esportazioni agricole degli Stati Uniti, con 28,7 miliardi di dollari, sebbene ridotto di 800 milioni di dollari a causa della forte concorrenza sudamericana. Le esportazioni verso il Messico sono previste in aumento del 1.8% a 28,4 miliardi, mentre le esportazioni verso il Canada aumenteranno del 1,1%, a 28 miliardi.

Le importazioni agricole degli Stati Uniti per il 2024 sono stimate a 201 miliardi di dollari, con un aumento di 1 miliardo rispetto alle previsioni di novembre, principalmente a causa dell’incremento delle importazioni di carne bovina.