Il raccolto di mais e frumento del 2013 è stato duramente colpito dalla contaminazione da micotossine: è quanto emerge da uno studio condotto da Alltech, azienda leader mondiale nella nutrizione animale, i cui risultati sono stati descritti in un articolo pubblicato sulla rivista AllAboutFeed, secondo cui il 99% dei raccolti esaminati sono risultati contaminati da micotossine e l’83% da micotossine multiple.
L’indagine ha valutato campioni di colture di grano e mais di 14 paesi europei, oltre ad altri campioni prelevati dai raccolti statunitensi e canadesi. L’azienda ha analizzato in tutto 83 campioni di grano e 24 campioni di mais per scovare la presenza di 38 micotossine. Come spiega Nick Adams, direttore vendite della Alltech, “il messaggio da portare a casa è che il 99 % dei campioni esaminati conteneva micotossine e l’83% di tali campioni conteneva più micotossine”. E mentre i dati emersi in alcune aree sono risultati simili a quelli dello scorso anno, in altre regioni la situazione è invece peggiorata.
Diverse sono le motivazioni che possono essere alla base dell’aumento dei livelli di muffe e micotossine, spiegano i ricercatori, “dalla varietà del seme alle pratiche di aratura, passando per le variazioni climatiche come la temperatura e il livello di precipitazioni”. L’impatto di questa contaminazione sulla salute animale dovrà essere attentamente monitorato: secondo gli autori dello studio, infatti, le micotossine presenti nelle sementi e di conseguenza nei mangimi che da queste derivano potrebbero comportare diversi disturbi, tra cui problematiche intestinali di vario tipo, inappetenza, scarsa crescita ponderale, abbassamento delle difese immunitarie.
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m.c.