L’Italia è l’unico grande produttore di cereali la cui produzione è calata (dell’1,9%) a fronte di una crescita generale dei raccolti. È uno dei dati contenuti nel Rapporto agricolo di breve termine pubblicato dalla Commissione europea. Nel documento si stima la previsione dell’aumento del raccolto, dell’8,2% in media nei 28 Paesi rispetto al 2012, cosa che concederà un po’ di respiro agli stock e ai mercati dopo le difficoltà sul fronte dei prezzi registrati nel biennio precedente.
Altri dati – L’area coltivata è aumentata di appena lo 0,3% nei 28 Paesi membri. La produzione totale prevista è di 301,5 milioni di tonnellate, di cui 134,9 di grano, 64,3 di mais e 59,6 di orzo. In questo quadro, però, l’Italia è l’unico grande Paese produttore di cereali in cui è attesa una produzione inferiore al 2012 (17 milioni di tonnellate, ovvero -1,9%). Romania e Spagna guidano invece l’aumento della produzione, facendo segnare un incremento record stimato in +50%.
Carni – Il rapporto nella parte dedicata al mercato zootecnico evidenzia come i comparti manzo e maiale abbiano visto un decremento della produzione, che dovrebbe essere recuperata a partire dal 2014 grazie alle nuove norme che riguardano la suinocoltura con una maggiore disponibilità di carne. Anche il miglioramento dei margini per i produttori dovrebbe spingere i due settori, le cui minori vendite sono state compensate dalla produzione avicola.
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Red.