La resistenza antimicrobica (o Amr, dall’inglese Antimicrobial resistance) provoca quasi 5 milioni di morti all’anno, soprattutto nei Paesi a basso e medio reddito, e rappresenta quindi una minaccia globale. Lo ribadiscono i co-presidenti del Global Leaders Group sulla resistenza antimicrobica dell’Organizzazione mondiale della sanità, Sheikh Hasina, primo ministro del Bangladesh e Mia Amor Mottley, primo ministro delle Barbados, in occasione di un evento dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite dedicato al tema. Il dibattito, moderato dal ministro della salute di Malta Christopher Fearne, ha ricordato la grave minaccia per la salute umana, animale, vegetale e ambientale e per la sostenibilità dei sistemi agroalimentari che arriva dalla resistenza antimicrobica.
“È necessaria un’azione urgente per fermare la diffusione della resistenza antimicrobica, altrimenti andremo incontro a un futuro in cui non saremo in grado di curare le infezioni negli esseri umani, negli animali e nelle piante. Dobbiamo lavorare insieme per proteggere i nostri medicinali”, ha affermato Sheik Hasina, co-presidente del Global Leader Group.
La dichiarazione politica del 2016 dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite sull’Amr ha stimolato l’azione politica, riconoscendo ufficialmente la resistenza antimicrobica come una crisi globale e che prevenire e controllare le infezioni sono la chiave per affrontarla. Il convegno è stata un’opportunità per sollecitare la leadership politica e l’azione sull’Amr prima della riunione ad alto livello dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite nel 2024. “Mentre proseguiamo insieme verso la riunione del 2024, assicuriamoci di stabilire la rotta per un’azione politica concreta sulla resistenza antimicrobica”, ha affermato la co-presidente del Global Leader Group, Mia Amor Mottley.
La collaborazione alla base della lotta all’antibiotico resistenza
All’evento hanno partecipato capi di governo e di Stato, ministri di governo, parti interessate e membri del Quadripartito composto dall’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (Fao), dal Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente (Unep), dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) e dall’Organizzazione Mondiale per la Salute Animale (Woah).
Il Global Leaders Group ha quindi esortato tutti i capi di governo e di Stato a sfruttare questo slancio politico e continuare a impegnarsi sul tema con urgenza: “È incoraggiante vedere la resistenza antimicrobica come un punto all’ordine del giorno nelle presidenze del G7 e del G20 – ha commentato uno dei membri del Global Leaders Group sull’Amr, Christopher Fearne -. Questo slancio deve essere consolidato con urgenza e impegni specifici”.
Le richieste del Global Leaders Group
Il Global Leaders Group ha chiesto azioni specifiche ai paesi del G7 e del G20: dal finanziamento completo dei propri piani d’azione nazionali sulla resistenza antimicrobica, al contributo al finanziamento dei piani d’azione nazionali nei paesi con risorse limitate. Inoltre il Global Leaders Group ha chiesto l’appoggio finanziario all’AMR Multi-Partner Trust Fund, fondo che sostiene incentivi finanziari e meccanismi per lo sviluppo di nuovi antimicrobici (in particolare antibiotici), vaccini, strumenti diagnostici, strumenti per la gestione dei rifiuti e alternative sicure ed efficaci agli antimicrobici.