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Rete Qualità Mais: monitoraggio micotossine, campagna 2020

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La campagna 2020 per il mais è stata decisamente favorevole in termini produttivi e sanitari. Questo è quanto emerso dai risultati della Rete Qualità Mais, coordinata dal Centro di ricerca Cerealicoltura e Colture Industriali di Bergamo che, ogni anno, effettua il monitoraggio delle caratteristiche igienico-sanitarie nelle fasi di stoccaggio e conservazione, valutando l’eventuale contenuto delle principali micotossine nella granella di mais.

La granella di mais è soggetta ad infezione da parte di diverse specie fungine in grado di accumulare micotossine, prodotti del loro metabolismo secondario. Le micotossine che si riscontrano con maggiore frequenza nella granella di mais sono: aflatossine, prodotte da Aspergillus flavus, e fumonisine, prodotte da Fusarium verticillioides. Le micotossine sono tossiche per gli animali e per l’uomo; in particolare le aflatossine, la cui assunzione può avvenire tramite vegetali contaminati e alimenti di origine zootecnica, sono cancerogene, con effetti soprattutto a livello del fegato. I livelli massimi ammessi di tali sostanze sono regolamentati come riportato in Tabella 1.

MicotossineUso alimentare direttoMaterie prime per mangimi U12%
Aflatossina B1220
Fumonisine400060000* 
DON17508000* 
ZEA3502000* 

Tabella 1: Limiti massimi delle principali micotossine in mais (µg/kg) come da Regolamenti e Raccomandazioni (*) UE 2006, 2007, 2011.

L’andamento climatico della campagna 2020 ha sicuramente favorito la buona performance delle rese del mais. L’inizio è risultato difficoltoso: le semine sono state effettuate tra la metà di marzo e la fine di aprile in condizioni di prolungata assenza di precipitazioni. Questo ha comportato il ricorso ad irrigazioni precoci e, per ovviare a una mancata efficacia dei diserbanti in pre-emergenza con conseguente presenza di infestanti, si è dovuti intervenire con trattamenti in post-emergenza e irrigazioni ad aspersione; tutto ciò reso particolarmente difficoltoso dal vento persistente. L’insieme di tali situazioni ha determinato un aumento dei costi di produzione destando serie preoccupazioni presso gli operatori. Dopo questa partenza in situazione di grave stress dovuto al deficit idrico, i mesi di giugno e luglio sono stati caratterizzati, mediamente, da buone piogge ben distribuite a intervalli di tempo significativi e assenza di picchi termici elevati e prolungati; le temperature sono risultate vantaggiose per la coltura: entro i 30°C di giorno e notti fresche (t°<20°C).

Le precipitazioni di questo periodo hanno limitato la diffusione della piralide, insetto che danneggia in modo molto grave la spiga di questo cereale, favorendo ulteriormente la produzione di mais di buona qualità. I temporali ben distribuiti e le temperature notturne fresche hanno favorito una fase di riempimento efficiente e una buona condizione di stay green (Locatelli e Lanzanova, 2020). Il monitoraggiodella Rete Qualità Mais, nel 2020, ha coinvolto 44 centri di essiccazione – stoccaggio dislocati nel nord Italia, suddivisi in cinque aree: Ovest, Est, Centro, Sud Po e Adriatica (Figura 1). I campioni ricevuti e analizzati mediante test ELISA immunoenzimatici specifici per aflatossina B1, fumonisine, deossinivalenolo e zearalenone sono stati 299.

Figura 1: Rete qualità mais; distribuzione dei centri di stoccaggio in macro-aree.

Per quanto riguarda le fumonisine (FBs) i risultati sono stati positivi: come risulta dal Grafico 1, solo il 24% dei campioni ha evidenziato una presenza superiore a 4000 µg/kg, valore limite per l’utilizzo della granella di mais a uso alimentare diretto (Regolamento CE, 2007). Il confronto con i dati ottenuti negli anni precedenti evidenzia l’ottimo risultato ottenuto, in particolare se confrontato con il 2019, anno nel quale l’81% dei campioni superava tale limite (Locatelli et al. 2019).

Grafico 1: Distribuzione percentuale dei campioni per il contenuto in fumonisine (µg/kg) nel 2020.

Nel Grafico 2 è rappresentato il risultato dell’analisi per il contenuto in aflatossina B1 (AFB1) dei campioni di granella di mais della campagna 2020. Si evidenzia che l’84% è in un range fra 0 e 5 µg/kg, il 12% si è collocato fra 5 e 20 µg/kg mentre solo il 4% dei campioni ha un contenuto superiore ai 20 µg/kg, valore limite per la granella di mais destinata a materia prima nei mangimi (Regolamento CE, 2011).

Grafico 2: Distribuzione percentuale del contenuto di Aflatossina B1 (µg/kg) in campioni di mais 2020

Concentrazioni simili agli scorsi anni sono state riscontrate per deossinivalenolo (DON) e zearalenone (ZEA): per entrambe le micotossine il 100% dei campioni analizzati per la campagna maidicola 2020 è risultato avere valori di DON inferiori a 8000 µg/Kg e di ZEA inferiori a 2000 µg/Kg, valori di riferimento indicati nella Raccomandazione CE n. 576 del 2006 per il mais destinato a materia prima per mangimi.

Ringraziamenti

Un ringraziamento particolare ai centri di essiccazione – stoccaggio aderenti alla Rete qualità mais.

Bibliografia:

Locatelli e Lanzanova, 2020. Mais 2020: buona annata per rese in granella. Mangimi & Alimenti, n. 6/Anno XII, pag. 16-17.

Locatelli et al. 2020. 2019: anno delle fumonisine per il mais italiano. L’Informatore Agrario, n. 6/2020, pag. 50-51.

Regolamento (CE) N. 574/2011 della Commissione del 16 giugno 2011.

Regolamento (CE) N. 1126/2007 della Commissione del 28 settembre 2007.

Raccomandazione (CE) N. 576/2006 della Commissione del 17 agosto 2006.

Articolo di Sabrina Locatelli, Stefania Mascheroni, Chiara Lanzanova, Nicola PecchioniCREA Centro di ricerca Cerealicoltura e Colture Industriali, Bergamo

Foto: Pixabay