L’Europa possiede uno dei sistemi di produzione zootecnica più efficienti al mondo, caratterizzato da emissioni di gas serra per chilo di carne inferiori rispetto ad altre aree. Lo afferma lo European Livestock Voice che, tuttavia, ricorda che l’emissione di metano (CH4) prodotta dalla fermentazione enterica nei ruminanti rappresenta ancora oggi una sfida significativa. Questa fermentazione, processo digestivo che avviene principalmente nei bovini, ovini e bufali, è responsabile del 42,6% delle emissioni del comparto agricolo. Le emissioni di metano variano in base alle caratteristiche degli animali come razza, età e peso, oltre che alla tipologia di alimentazione.
I dati della FAO indicano che dal 1990 al 2022 le emissioni legate alla fermentazione enterica nell’Unione Europea sono diminuite del 50% grazie a un’agricoltura più specializzata. Tuttavia, il comparto agricolo è ancora responsabile di circa il 10% delle emissioni globali.
Tra le soluzioni per ridurre le emissioni nel settore zootecnico, l’innovazione nella nutrizione animale gioca un ruolo chiave. L’uso di additivi come aminoacidi, enzimi e probiotici migliora l’efficienza alimentare, riducendo l’impatto ambientale. Ad esempio l’enzima fitasi aumenta la digeribilità del fosforo, riducendo la necessità di alimenti supplementari. Migliorare la qualità dei foraggi e la gestione delle risorse locali è un ulteriore passo verso una produzione più sostenibile.
Inoltre tecnologie digitali come l’Internet of Things e i dati satellitari offrono nuove opportunità per monitorare e ridurre le emissioni con maggiore precisione. Infine i programmi di selezione genetica, orientati a migliorare la longevità e la resistenza alle malattie, contribuiscono a ridurre le emissioni, rendendo la produzione nel comparto degli allevamenti animali sempre più efficiente e sostenibile.