Nella stagione 2015/16, la produzione russa di frumento invernale dovrebbe raggiungere i 60 milioni di tonnellate, circa 0,9 milioni in più rispetto allo scorso anno. A effettuare questa stima è il Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti (Usda), sulla base dei dati diffusi dal Rosstat, il Servizio federale di statistica della Russia.
In diverse regioni meridionali e settentrionali del Caucaso i raccolti di grano invernale hanno toccato valori record. Nei distretti centrali, la resa è rimasta intorno alla media stagionale, nonostante la grave siccità che ha colpito quei territori. Inoltre, le prospettive per la raccolta del frumento primaverile appaiono favorevoli in Siberia, nella Regione del Volga e nel Distretto Federale degli Urali.
L’Usda calcola che la superficie seminata con il grano invernale per la stagione 2015/16 in Russia (con l’esclusione della Crimea), è aumentata del 10% rispetto allo scorso anno, passando da 11,88 a 13.06 milioni di ettari. L’incremento ha interessato soprattutto le regioni centrali, dove i territori coltivati con il cereale sono passati da 2,68 a 3,42 milioni di ettari, il livello più alto degli ultimi 20 anni.
È cresciuta di 0,37 milioni di ettari anche la superficie russa dedicata alla coltivazione del grano primaverile, che ha raggiunto i 13,54 milioni di ettari. L’incremento è dovuto, in parte, alla rovina dei raccolti di frumento invernale nelle regioni centrali e meridionali del Distretto del Volga, e al successivo reimpianto con grano primaverile. Quest’anno, infatti, la percentuale di grano invernale distrutto da siccità e gelo è stata elevata: ha toccato il 10%, mentre lo scorso anno soltanto il 2,4% e la media stagionale si attesta sul 9,5%.
Foto: Pixabay
redazione