La normativa della sanità animale in materia di malattie animali trasmissibili è vicina a una profonda modificazione del suo impianto. Nel 2016 il Parlamento europeo e il Consiglio hanno adottato un Regolamento che riscrive, semplificandolo, il quadro normativo di riferimento. È il Regolamento 2016/429, applicabile dal prossimo 21 aprile, e il Parlamento italiano ha avviato l’iter che porterà alla sua attuazione nella legislazione nazionale. Un’occasione unica per ridefinire una disciplina poco omogenea che negli anni si è affastellata di norme e provvedimenti alcuni dei quali risalenti addirittura al periodo prerepubblicano. Questa opportunità è stata sottolineata anche da Assalzoo nel corso dell’audizione alla Commissione Politiche dell’Unione europea del Senato lo scorso 3 giugno. La Commissione sta infatti esaminando la legge di delegazione europea del 2019 che dedica l’articolo 14 al Regolamento Ue sulle malattie animali.
La nuova normativa europea è ispirata all’approccio One Health, che tiene insieme sanità pubblica, sanità animale e tutela dell’ambiente, un metodo che dà forma a interventi multidisciplinari in tematichecome l’antimicrobico resistenza. Solo con un approccio olistico è possibile garantire elevati livelli di sanità e di benessere agli animali, con norme per la prevenzione e il controllo delle malattie animali. Il Regolamento disciplina, tra l’altro, la classificazione delle malattie, la loro identificazione precoce, la notifica, la sorveglianza, i programmi di eradicazione e le misure per il loro controllo, anche in fase di emergenza. E, ancora, la registrazione e il riconoscimento degli stabilimenti, i movimenti e la tracciabilità degli animali, del materiale germinale e dei prodotti di origine animale tra Paesi Ue ed extra-Ue.
L’intento semplificatorio si è reso evidente già a livello europeo. Il Regolamento 2016/429 è infatti assimilabile a un Testo unico in materia di malattie infettive e sanità animali che supera, modificando e abrogando, decine di provvedimenti. Lo stesso risultato potrà ottenerlo il legislatore italiano con l’adozione di uno o più decreti legislativi con cui adeguare la normativa nazionale a quella europea. La necessità di rafforzare e armonizzare il quadro giuridico della materia è stata sottolineata anche da altre organizzazioni audite in Commissione al Senato, come Confagricoltura e Unaitalia.
L’esito dell’adozione dei provvedimenti legislativi dedicati sarà consegnare alla sanità animale un quadro normativo adeguato e aggiornato con riferimento a unatematica quanto mai d’attualità. Alcune malattie un tempo circolanti sono scomparse e ne sono emerse di nuove. Questa realtà ha dunque bisogno di nuove norme. Una normativa più agile e adeguata per una materia già interessata da un processo di rinnovamento. È andato ad esempio in questa direzione l’introduzione di ClassyFarm, un sistema di classificazione degli allevamenti in ambito di sanità pubblica veterinaria, voluto e finanziato dal Ministero della Salute e realizzato dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Lombardia ed Emilia Romagna con l’Università di Parma. In questo modo gli allevatori e le autorità competenti possono dialogare in maniera più proficua, sempre nel nome del benessere animale e della sicurezza della produzione alimentare zootecnica. Con queste nuove disposizioni il rinnovamento della sanità animale, che vede in prima linea il Ministero della Salute, potrà dunque avere un ulteriore impulso.
Una normativa per l’attività dei veterinari non ufficiali
Il Regolamento indica la necessaria presenza di un’autorità centrale di coordinamento. Inevitabilmente il Ministero della Salute, che sarà il perno del nuovo sistema in veste di autorità veterinaria centrale. Il Ministero sarà quindi il responsabile del coordinamento degli uffici regionali e locali competenti sul fronte dei controlli e delle altre attività previste dalla nuova normativa. Per questo sarà importante che possa svolgere al meglio la sua funzione disponendo di un’organizzazione efficiente, ben articolata su tutto il territorio nazionale. Nelle Regioni dovrà operare un responsabile in ambito veterinario che dialogherà con il centro. Inoltre – come dispone ancora la legge-delega all’esame del Senato – dovranno essere ridefinite la composizione e le funzioni del Centro nazionale di lotta ed emergenza contro le malattie animali.
L’effetto di semplificazione dovrebbe riguardare anche l’adempimento degli obblighi informativi e la raccolta dei dati. In audizione Assalzoo ha sottolineato l’importanza di ammodernare questo sistema, introducendo una piattaforma unica per la raccolta delle informazioni richieste agli operatori del settore zootecnico. Le procedure dovrebbero essere più snelle, senza oneri a loro carico, senza lungaggini e senza comunicare le stesse informazioni a diversi sistemi. Un unico database al servizio delle autorità centrali e periferiche sarebbe davvero utile per pianificare i controlli e per intervenire in fase di emergenza.
Un ulteriore aspetto rilevante per la nuova disciplina è la possibilità di delegare, conformemente a quanto stabilito dal Regolamento Ue, attività ufficiali specifiche a veterinari non ufficiali che possono dare un apporto non trascurabile in particolare nel corso delle emergenze. Pertanto l’adeguamento alla normativa europea è un’occasione da non perdere per poter dare una base giuridica a tale pratica individuando criteri, regole, condizioni e responsabilità.
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