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Scarti alimentari: normativa europea stabilisce quali destinare alla produzione di mangimi

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Varata una normativa europea contro lo spreco alimentare, che definisce quali sono i cibi, non più destinati al consumo umano, che possono essere impiegati per la produzione di mangimi. Si tratta del “Circular Economy Package”, un pacchetto di misure in materia di economia circolare approvato dalla Commissione Europea, che chiarisce la legislazione in materia di rifiuti, alimenti e mangimi.

L’insieme di norme intende agevolare l’utilizzo, nella produzione di mangimi, dei cibi precedentemente destinati al consumo umano e dei sottoprodotti alimentari. In particolare, il piano esclude espressamente le materie prime dell’alimentazione animale dall’ambito di applicazione della direttiva 2008/98/EC in materia di rifiuti. Ciò significa che i cibi non più idonei al consumo umano per motivi di marketing (come i biscotti e i cioccolatini spezzettati e gli alimenti aromatizzati in modo errato), ma qualitativamente sicuri, non potranno essere considerati “rifiuti” e potranno quindi essere impiegati per produrre i mangimi.

Fefac (European Feed Manufacturers’ Federation) ha appoggiato la normativa, sottolineando che risulta in linea con le posizioni della Federazione, che si prefigge di garantire la sicurezza e l’integrità delle materie prime usate per realizzare gli alimenti per animali. Inoltre, ha accolto la proposta della Commissione di collaborare ancora di più alla creazione di un dibattito, tra tutti gli operatori interessati, sull’approvvigionamento sostenibile delle materie prime per mangimi.

“In qualità di esperti nel campo dell’efficienza delle risorse, riteniamo che l’industria mangimistica debba ricoprire un ruolo importante nell’economia circolare della catena alimentare, affinché possa continuare a sviluppare nuovi strumenti per ottenere mangimi sicuri e sostenibili – dichiara Ruud Tijssens Presidente Fefac -. È grazie al nostro know-how nutrizionale che i sottoprodotti dell’industria alimentare e dei biocarburanti potranno essere valorizzati e cosiderati risorse sostenibili della catena alimentare, contribuendo così a ridurre l’impatto ambientale della produzione zootecnica”.

 

Foto: Pixabay

redazione