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Scende il latte crudo, previsto un rialzo dei prezzi per i bovini

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I prezzi del latte crudo scendono, mentre le quotazioni del Parmigiano reggiano e del Grana padano restano basse. Previsto, invece, un aumento dei prezzi dei bovini. Stabile il mercato dei suini, in ribasso quello del pollame. È quanto emerge dall’Overview pubblicata dall’Ismea (Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare), che ogni settimana analizza l’andamento dei mercati agroalimentari.

Nel comparto zootecnico, dopo il blocco causato dall’emergenza blue tongue, la ripresa imminente degli scambi per l’approvvigionamento dei vitelli francesi si preannuncia piuttosto vivace. Le prime trattative potrebbero avvenire sulla base di prezzi in aumento, ma la situazione dovrebbe tendere gradualmente a stabilizzarsi. Per il momento, l’offerta sui mercati nazionali di capi vivi e di carne resta piuttosto contenuta, grazie anche a una minore pressione delle importazioni. Questa situazione non dovrebbe ripercuotersi negativamente sui prezzi, nonostante la persistente debolezza dei consumi interni. Si stanno stabilizzando le quotazioni dei vitelloni, dopo un trend al rialzo verificatosi a seguito di una minore affluenza di capi nei centri di macellazione nazionali.

La ripresa stagionale degli ordinativi dovrebbe favorire i tagli freschi suini, che al momento non registrano variazioni di prezzo. Il mercato dei capi vivi dovrebbe restare stabile per i capi da macello. Si registra, invece, qualche difficoltà per i suinetti d’allevamento, che non sembrano di particolare interesse per i ristallatori.

Per quanto riguarda il comparto avicolo, resta tonico solo il mercato di faraone e tacchini. Cedono ancora terreno le quotazioni dei polli, penalizzate da un’offerta pressante rispetto a una domanda finale sostenuta, ma in leggera contrazione. Gli squilibri appaiono ancora più evidenti sul circuito delle uova, dove i prezzi restano deludenti per gli operatori. Appare scarsa l’offerta di capi vivi sul mercato dei conigli, mentre risulta più bilanciato il comparto delle carni.

In relazione ai prodotti lattiero-caseari, il burro e le altre materie grasse appaiono ancora in lieve ripresa in tutte le piazze europee. Invece, le condizioni restano piuttosto critiche per il Parmigiano reggiano e il Grana padano, le cui quotazioni restano inchiodate ai bassi livelli delle scorse sedute. Il latte crudo alla stalla ha registrato un’ulteriore limatura dei prezzi. In settembre il valore medio nazionale si è attestato su 0,347 euro/litro, in calo dell’1,4% su agosto e del 14% su base annua.

Ismea analizza, infine, i prezzi dei cereali. Prosegue il calo dei listini del frumento duro, conseguente a una maggiore pressione dei grani canadesi e a una debole richiesta della molitoria. Anche la lieve ripresa che aveva interessato i prezzi del frumento tenero e del mais sembra in attenuazione. La buona domanda dei risoni sul circuito nazionale, specie di Carnaroli e Arborio, ha spinto verso l’alto le quotazioni, con probabili ulteriori ritocchi anche nei prossimi giorni. Analogamente, i listini di orzo e semi oleosi, sospinti da una buona richiesta, potrebbero registrare ulteriori rialzi.

 

Foto: Unsplash

red.