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Scoperta genetica potrebbe migliorare qualità mais

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Una scoperta genetica potrebbe migliorare la qualità e la resa del mais. Lo rivela una ricerca pubblicata sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences dagli scienziati della Rutgers University di Piscataway (Usa) e dell’Institute of plant physiology & ecology di Shanghai (Cina), che hanno identificato i regolatori genetici che sintetizzano l’amido e le proteine all’interno dell’endosperma del cereale.

Gli autori precisano che con il passare del tempo la coltivazione del cereale ha gradualmente aumentato il contenuto di amido nel mais, riducendo l’accumulo di proteine all’interno dell’endosperma – il tessuto vegetale che circonda l’embrione all’interno del seme, contenente amido, oli e proteine. In particolare, sottolineano che una proteina fondamentale presente nei chicchi di mais, chiamata zeina, risulta priva di lisina, un amminoacido essenziale e componente elementare delle proteine.

A causa di questa carenza, il mais che viene prodotto oggi contiene livelli di lisina troppo bassi per soddisfare le esigenze della popolazione mondiale in rapida crescita. Per questo motivo, genetisti molecolari e coltivatori di mais stanno cercando di ridurre drasticamente i livelli di zeina, in modo da migliorare la qualità dei nutrienti del mais.

Nel corso dell’indagine, gli studiosi hanno scoperto che l’amido e le proteine sono sintetizzati simultaneamente nell’endosperma. Inoltre, hanno identificato due fattori di trascrizione che giocano un ruolo fondamentale nella regolazione della sintesi dell’amido e delle proteine. La scoperta, spiegano, potrebbe consentire di migliorare l’equilibrio, a livello molecolare, tra la qualità dei nutrienti e la resa del mais. “Abbiamo individuato un nuovo approccio – dichiara Zhiyong Zhang, che ha diretto lo studio – che permetterà di scoprire nuovi regolatori nella sintesi dell’amido e delle proteine, che determinano la resa e la qualità del cereale”.

Foto: © seeyou_c. steps – Fotolia

red.