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Sementi, sostenibilità a innovazione per il comparto italiano leader in Europa

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La produzione di sementi di cereali a paglia nel 2020 ha riguardato circa 108.000 ettari in Italia e con 203 milioni di euro rappresenta per il settore sementiero italiano la seconda voce in termini di un fatturato che nel 2020 ammontava a 1 miliardo di euro. Per sostenere un comparto storicamente fiore all’occhiello del Made in Italy è fondamentale rafforzare il sistema di certificazione delle sementi e investire nella ricerca scientifica, vero motore dell’agroalimentare italiano. È quanto emerso nel corso dell’evento “L’innovazione sementiera nel settore dei cereali”, organizzato da Assosementi per la prima tappa di celebrazione del suo centenario.

Il futuro del settore

“Fin dal 1921 il settore sementiero si fa carico delle esigenze dell’agricoltura e oggi è pronto a mettere a disposizione le sue competenze per vincere la sfida della sostenibilità che rappresenta una assoluta priorità. Abbiamo voluto mettere sotto la lente di ingrandimento il ruolo fondamentale che sono in grado di giocare le industrie sementiere in un comparto strategico come quello dei cereali, in cui l’Italia è leader a livello europeo”, ha dichiarato Alberto Lipparini, direttore di Assosementi.

“Le sementi sono alla base della produzione agricola. A questo scopo è fondamentale ricostruire un confronto collettivo sulle prospettive e che coinvolga l’intera filiera agroalimentare, partendo dalle attività di breeding del settore sementiero fino ai prodotti destinati alla nostra alimentazione”, ha dichiarato Bruno Caio Faraglia, Dirigente DISR V – Servizio fitosanitario centrale, produzioni vegetali.

“Oggi siamo in grado di adattare il genoma delle piante ai ‘limiti’ dell’ambiente. In Italia e nel mondo possiamo sviluppare un’agricoltura davvero competitiva e sostenibile e di offrire al consumatore prodotti più salubri. Abbiamo bisogno di una legislazione che ci consenta di poter utilizzare al meglio ciò che la tecnologia offre oggi. Il settore non deve perdere questa grande opportunità”, ha dichiarato il professore Roberto Tuberosa.

“Le aziende sementiere si occupano di miglioramento genetico con l’obiettivo di rispondere alle esigenze di tutta la filiera fino al consumatore finale. Per aiutarci a continuare a lavorare all’insegna della qualità occorre rafforzare urgentemente il sistema di certificazione delle sementi. Oggi il 50% delle sementi sfugge al sistema e sottrae risorse preziose alla ricerca e all’innovazione”, ha dichiarato Tommaso Brandoni, presidente e amministratore delegato di Agroservice SpA.

I cento anni di Assosementi

Assosementi, l’associazione che riunisce le aziende sementiere italiane quest’anno festeggia cento anni di attività. “I cento anni di Assosementi rappresentano la storia dell’agricoltura del nostro paese, un’agricoltura da sempre fondata sulla qualità garantita dai semi. Il settore agricolo è proiettato verso il futuro ed è pronto a rispondere alle sfide lanciate dall’Europa a favore dell’ambiente e dei consumatori. Siamo al lavoro per consentire agli agricoltori di essere sempre più competitivi e per questo sosteniamo l’importanza della ricerca scientifica, che ha sempre permesso di migliorare i semi e quindi i prodotti che arrivano sulle nostre tavole”, ha dichiarato il sottosegretario alle Politiche agricole, alimentari e forestali Gian Marco Centinaio nel videomessaggio che ha aperto la tavola rotonda.

“Nel centenario di Assosementi è ancora più importante investire nella ricerca, il punto di partenza per lo sviluppo del nostro paese, e nella creazione di quelle filiere che possano portare al consumatore un prodotto italiano, buono, salutare e con caratteristiche tecniche e organolettiche in grado di rispondere alle nuove sfide dell’agricoltura”, ha dichiarato l’onorevole Tullio Patassini.

Foto: Pixabay