Sen. Luca De Carlo, Presidente 9° Commissione permanente Agricoltura e Industria
Ci sono due grandi aspetti: uno è comunicativo, c’è uno storytelling che va avanti da anni e colpevolizza l’agricoltura, la fa passare per inquinatrice, per la scarsa sensibilità ai temi della sostenibilità, quando in realtà l’agricoltura italiana e tutto l’indotto è la più sostenibile d’Europa e del mondo. Questo è un aspetto: va cambiata la prospettiva secondo cui si guarda all’agricoltura. L’altro sono quei temi relativi alla maggiore produttività, della insussistenza oggi delle condizioni per cui avere una discreta produzione locale, quindi materie prime disponibili, sulla quale il governo è già intervenuto e anche il parlamento, attraverso le tecniche di evoluzione assistita che consentiranno la sperimentazione a terra e che arriveranno ad avere meno consumo di acqua, di fitofarmaci e concimi. Ciò aiuterà a produrre di più e meglio. Lo scopo non è quello di arrendersi a una decrescita infelice ma è quello di riuscire ad adattarsi, anche di fronte al cambiamento climatico, a un mondo che sta cambiando ma che oggettivamente, con la fiducia che abbiamo sempre avuto in ricerca, tecnica e scienza, crediamo di portare in porto.
L’agricoltura italiana è quella sostenibile per definizione, come lei ha ribadito. Però al tempo stesso patiamo la competizione di altri Paesi, come ad esempio i Paesi in via di sviluppo.
Alla competizione si risponde pretendendo che le stesse condizioni che si applicano ai nostri produttori siano applicate anche ai produttori dai quali noi importiamo, e quindi anche i questo caso si risponde con una maggiore efficienza e una maggiore produzione, perché se abbiamo meno dipendenza dall’estero riusciamo a fare non solo il prezzo, ma anche ad avere standard qualitativi più alti.
