Un patrimonio produttivo di 14 milioni di tonnellate annue di mangimi quasi al 100% “made in Italy”, controlli rigorosi sulla sicurezza testimoniati da oltre 28 mila attività ispettive e 13 mila campioni analizzati (Ministero della Salute, 2009), un documento di autoregolamentazione, il Codex ASSALZOO, varato nel 2009 e che sta già dando buoni frutti con 5 milioni di tonnellate di prodotti certificati. Assalzoo, l’Associazione Nazionale tra i Produttori di Alimenti Zootecnici, ha presentato oggi a Roma nel corso del Convegno “Sicurezza Alimentare: una sfida da vincere. Il modello del Codex Assalzoo” presso la Sala Capitolare del Senato, bilanci e prospettive dell’impegno degli imprenditori italiani della mangimistica nel difendere e rafforzare la rete della sicurezza alimentare italiana.
I controlli – Il sistema dei controlli del nostro Paese funziona bene. Nel solo 2009 ci sono state oltre 28 mila ispezioni (28.656) sull’intera filiera produttiva, dalla produzione delle materie prime fino alla somministrazione dei mangimi agli animali, e solo 71 casi di non conformità (lo 0,54% del totale). È quanto risulta dal “Rapporto sui controlli effettuati ai sensi del Piano Nazionale di vigilanza e controlli sanitari sulla alimentazione animale 2009” del Ministero della Salute. Dati che evidenziano un trend positivo: le irregolarità riscontrate nel 2008 erano state lo 0,59%.
“Va evidenziato, come risulta dai dati sui controlli effettuati dal Ministero della Salute e dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, che per quanto attiene i controlli sulla qualità legata alla sicurezza alimentare, risulta irregolare lo 0,54% dei campioni esaminati – spiega il presidente di Assalzoo Silvio Ferrari -. Un risultato che conferma l’elevato standard di professionalità delle industrie mangimistiche italiane.”
La produzione – Ogni anno in Italia vengono prodotti circa 14 milioni di tonnellate di mangimi destinati all’alimentazione degli animali allevati nel nostro Paese (avicoli, bovini, suini, conigli, ovi-caprini, pesci, ecc.). Ben il 98,2% del totale (13.860.000 milioni di tonnellate) è “made in Italy” e le aziende che aderiscono ad Assalzoo rappresentano oltre il 75% della produzione nazionale.
La filiera zootecnica (alimentazione animale, trasformazione carne avicola, bovina e suina, latte, uova e pesce) rappresenta nel nostro Paese una parte importante della produzione industriale con un fatturato complessivo che supera i 20 miliardi di euro, occupa oltre 61.000 addetti, a cui va aggiunto il comparto agricolo-allevatoriale forte di oltre 310.000 allevamenti.
“Il nostro settore di industria è stato capace di crescere in modo notevole passando in questi ultimi sessanta anni da una produzione di mangimi di circa 200 mila tonnellate alle oltre 14 milioni di tonnellate di oggi. Questo – continua Ferrari – ha permesso alla zootecnia italiana e a tutta la filiera dei prodotti alimentari di origine animale di raggiungere altissimi livelli di eccellenza e di assicurare l’italianità di queste produzioni fin dai primi anelli della filiera”.
Il Codex ASSALZOO – Le aziende del settore si sono impegnate a fare di più. La sicurezza alimentare è il tema sul quale si incontrano due essenziali esigenze nazionali: una legata alla salute e al benessere dei cittadini, l’altra legata alla spinta economica che la produzione agro-alimentare può offrire al prodotto interno lordo nazionale. A partire dal Codex l’Associazione intende sviluppare una serie di azioni per garantire il maggiore livello di sicurezza all’interno della filiera zootecnica e, in particolare, ai prodotti alimentari di origine animale.
In tre anni dall’applicazione del Codex oggi quasi il 30% della produzione è certificato. A livello di quantità ciò significa quasi 50 milioni di quintali e si punta a estendere il Codex a tutte le nostre aziende associate, vale a dire a poco meno dell’80% della produzione nazionale di mangimi.
“È da oltre 20 anni che l’Associazione svolge un ruolo attivo in direzione della sicurezza e della qualità: abbiamo promosso fin dai primi anni ‘90 specifici Codici di buone pratiche di fabbricazione fino ad arrivare, due anni fa, all’adozione del Codex Assalzoo, che ha ricevuto il patrocinio dei Ministeri della Salute e delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali – conclude il presidente di Assalzoo -. Il Codex rappresenta il principale strumento di riferimento a disposizione del settore mangimistico per assecondare le esigenze dei consumatori e mantenere la sicurezza e la qualità dei mangimi italiani ai più elevati livelli oggi possibili”.
“La disponibilità di alimenti sicuri dal punto di vista igienico-sanitario è un diritto di tutti i cittadini e di questo deve essere garante il Ministero della Salute, anche attraverso l’attività coordinata con le Regioni e le forze dell’ordine, con la particolare competenza dei Nas””, afferma il Sottosegretario del Ministero della Salute on. Francesca Martini. “Molteplici fattori influiscono sulla sicurezza degli alimenti, ma è evidente che il settore dell’agricoltura e dell’allevamento esercita sulle caratteristiche della sicurezza e della salubrità degli alimenti destinati all’uomo un ruolo strategico”.
“Da ultimo le recenti problematiche legate alla contaminazione con diossine di mangimi in Germania hanno dimostrato come il concetto ‘dai campi alla tavola’ sia più che mai attuale – sottolinea il sottosegretario -. Nel panorama odierno, in cui la responsabilità primaria della sicurezza dei mangimi è attribuita dai regolamenti comunitari agli operatori del settore, il sistema di controllo ufficiale sui mangimi messo in atto da anni dal Ministero della Salute si avvale della preziosa attività delle Associazioni di categoria”.
“In questo contesto l’Assalzoo, attraverso il Codex, ha contribuito in maniera determinante all’acquisizione della consapevolezza del rispetto delle norme igieniche da parte degli operatori e alla corretta applicazione della normativa sul territorio nazionale – conclude il sottosegretario Martini -. La collaborazione e l’informazione di tutti gli attori coinvolti nella filiera alimentare risultano pertanto capisaldi irrinunciabili per tutelare la qualità intrinseca delle nostre produzioni e difendere la loro competitività sul mercato internazionale”.
Come spiega il presidente della Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo, onorevole Paolo De Castro, “la sicurezza alimentare – modello su cui deve poggiare qualsiasi politica di pianificazione e programmazione agricola – è e rimane al centro delle priorità della Commissione agricoltura e Sviluppo rurale dell’Ue”.
“Se da una parte, infatti, l’Efsa continua ad essere il punto di riferimento per il contrasto agli usi impropri della ‘sicurezza’, dall’altra l’Unione Europea si batte per tutelare ancora di più le produzioni di qualità, di cui l’Italia è leader indiscusso, contro i tentativi di contraffazione. In questo quadro si inseriscono dunque le nuove norme sull’etichettatura”.
“Un passo in avanti per valorizzare quei territori e quei produttori che da sempre si preoccupano di portare sulle tavole dei prodotti sani e sicuri. Prodotti italiani che, con il riconoscimento della dieta mediterranea quale patrimonio immateriale dell’umanità da parte dell’Unesco, oggi devono trovare nuovi sbocchi e nuove opportunità nei mercati internazionali”, afferma il presidente della Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo. “Siamo di fronte a una sfida che non possiamo perdere. Il sistema esca dalle logiche assistenzialistiche e proponga progetti che ripropongano il modello competitivo dell’Italia migliore”, conclude De Castro.
“L’attività di allevamento e dell’intera filiera zootecnica ha rappresentato nell’ultimo mezzo secolo un formidabile banco di prova di efficienza ed efficacia”, sottolinea il presidente onorario di Assalzoo Giordano Veronesi. “Anche grazie a questo oggi tutti possono permettersi di andare a tavola e mangiare carne, latte e uova ogni giorno e non solo nei giorni di festa, come avveniva fino al dopoguerra – dice Veronesi -. Sembra paradossale ma grazie a tutto questo siamo al punto che oggi un chilogrammo di pollo vivo costa come un caffè al bar mentre ci vogliono 3 litri di latte o ventiquattro uova per eguagliare il costo di una tazzina di caffè”.
“Il Codex ASSALZOO costituisce una guida per tutte le aziende del settore per allinearsi in termini di produzione responsabile, per favorire un comportamento univoco da parte nostra anche verso tematiche di igiene e sicurezza alimentare – continua Veronesi –. Affidarsi a un mangimista certificato significa credere in un partner e in un fornitore responsabile che, come noi, pensa al latte, all’uovo, alla carne fin da quando acquistiamo e controlliamo le materie prime che ci servono per produrre i mangimi”.
red