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Sicurezza alimentare: le sei regole Fao

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Per garantire la sicurezza degli alimenti occorre monitorare tutte le fasi della catena alimentare, a partire dalla produzione fino alla vendita e al consumo. Lo sostiene l’Organizzazione per l’alimentazione e l’agricoltura delle Nazioni Unite (Fao), l’unica organizzazione internazionale impegnata nel supervisionare la sicurezza alimentare lungo tutta la catena alimentare. Insieme all’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), che gestisce le relazioni con il settore della sanità pubblica, la Fao si prefigge di proteggere la salute dei consumatori. Ma perché ciò possa avvenire, l’Organizzazione ritiene che debbano essere seguite sei regole fondamentali.

1. Collaborare con i produttori locali
La Fao sta lavorando con produttori di alimenti, come gli agricoltori e i pescatori, per aiutarli a seguire pratiche igieniche consolidate e altre misure in grado di ridurre al minimo i rischi per la sicurezza alimentare. Le linee guida: “Good Agricultural Practices” forniscono ai produttori di tutto il mondo le istruzioni di base su come mantenere il cibo sicuro e su come accedere ai mercati. La Fao spiega che quando il cibo viene prodotto e gestito secondo standard nazionali o internazionali, rimane sicuro e può essere venduto a livello nazionale o internazionale: questo consente di aumentare i profitti dei produttori e di ridurre la povertà.

2. Stabilire standard globali
La Codex Alimentarius Commission, istituita dalla Fao e dall’Oms, è l’organismo che si occupa di realizzare regole standard per la qualità, fondamentali per garantire la sicurezza alimentare a livello globale. In accordo con il parere scientifico di esperti, la Commissione – che include i rappresentanti di oltre 185 paesi -, stabilisce gli standard alimentari internazionali, le linee guida e i codici di condotta su come fare in modo che gli alimenti restino sicuri, di buona qualità e adatti al commercio.

3. Assicurarsi che i paesi dispongano di solidi sistemi di controllo normativo
La Fao collabora con le autorità governative delle nazioni per aggiornare la legislazione alimentare, formulare politiche coerenti basate su dati concreti e sviluppare la capacità di eseguire le ispezioni alimentari. Aiuta inoltre i paesi a gestire e a contenere i focolai attraverso il campionamento e l’analisi dei prodotti alimentari.

4. Incoraggiare l’adozione di pratiche alimentari più sicure anche a casa
La Fao evidenzia che la maggior parte delle malattie di origine alimentare è il risultato dell’adozione di pratiche scorrette in ambito domestico. Mantenere sicuro il cibo è più difficile quando risorse come l’acqua pulita e l’elettricità per i frigoriferi sono scarse o inaffidabili. Lavorando soprattutto a favore delle comunità rurali nei villaggi, la Fao identifica i rischi sul campo e aiuta a fornire consigli chiari, pragmatici e credibili ai consumatori, attraverso campagne mediatiche e tramite il passaparola.

5. Supportare la ricerca sulla sicurezza alimentare
Insieme, la Fao e l’Oms convocano regolarmente riunioni di esperti provenienti da tutto il mondo, allo scopo di raccogliere informazioni sugli ultimi progressi scientifici compiuti dalla ricerca sui potenziali rischi per gli alimenti. Questi esperti valutano i rischi chimici e microbici per l’approvvigionamento di cibo e studiano il modo di contenerli. I pareri scientifici vengono poi utilizzati dalle autorità governative nazionali e dalla Codex Alimentarius Commission.

6. Predisporre misure adeguate per rispondere alle emergenze di sicurezza alimentare
La Fao sottolinea che prevenire le emergenze in materia di sicurezza alimentare è la massima priorità per tutti. Quando tuttavia si verificano dei focolai, occorre reagire rapidamente per evitarne la diffusione. Oltre a mettere in pericolo la salute delle persone o degli animali coinvolti, questi tipi di emergenze possono avere un impatto negativo anche sui mezzi di sussistenza e persino sulle economie nazionali. La ridotta disponibilità di cibo per il consumo nazionale, la chiusura dei mercati per l’esportazione o gli alti costi sostenuti per affrontare gli effetti di queste minacce possono influenzare negativamente un paese e la sua popolazione. Attraverso la “Rete internazionale delle autorità di sicurezza alimentare” (Infosan), la Fao e l’Oms aiutano pertanto i paesi a gestire i rischi per la sicurezza alimentare, garantendo la rapida condivisione delle informazioni per fermare la diffusione di alimenti contaminati da un paese all’altro. Inoltre, Infosan facilita la condivisione di esperienze e di soluzioni testate tra i paesi, per prevenire problemi futuri e proteggere la salute dei consumatori.

Foto: © Thaut Images – Fotolia

redazione