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Sindrome Riproduttiva e Respiratoria del Suino, nuove risposte dalla ricerca

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Novità sul fronte della Sindrome Riproduttiva e Respiratoria del Suino: contrariamente a quanto si è pensato fino ad oggi il virus che la causa (Prrsv) non infetta i globuli bianchi presenti nei polmoni legandosi alla molecola CD169. A dimostrarlo è uno studio pubblicato sul Journal of Virology dai ricercatori del College of Agriculture, Food and Natural Resources dell’Università del Missouri (Columbia, Usa).

 

Dopo aver generato suinetti geneticamente modificati in modo da non esprimere CD19 i ricercatori li hanno infettati con Prrsv, dimostrando che il virus è in grado di entrare nei globuli bianchi anche in assenza di questa molecola. “Questa informazione ci aiuterà a restringere la nostra ricerca mentre continueremo a combattere questo virus – ha sottolineato Randall Prather, primo autore della ricerca – Continueremo a cercare risposte finché capiremo come fermare Prrsv”.

 

Attualmente la Sindrome Riproduttiva e Respiratoria del Suino costa all’industria suinicola 800 milioni di dollari all’anno. Una volta che hanno a che fare con la malattia gli allevatori devono bonificare tutto, sacrificando gli animali infetti. “I vaccini hanno dimostrato di ridurre l’impatto della malattia sugli allevamenti, ma non sono un buono strumento per controllare e eradicare il virus – ha commentato Raymond Rowland, coautore della ricerca – Con questa nuova informazione capiamo di più i meccanismi di questo virus e del modo in cui agisce una volta all’interno del corpo del maiale”.

 

Foto: Pixabay

Silvia Soligon