Fra poco tempo il Brasile supererà gli Stati Uniti e diventerà il maggiore produttore di soia al mondo. Il motivo? Lo stato sudamericano dispone ancora di molte superfici che potrebbero essere seminate con il legume, mentre negli Usa la possibilità di reperire ulteriori terreni per la coltivazione è piuttosto limitata. È quanto emerge da un rapporto pubblicato dalla società americana Soybean and Corn Advisor, che ha confrontato le capacità produttive di soia e mais in Brasile e negli Stati Uniti.
Nel 2015, la produzione statunitense di soia dovrebbe raggiungere i 106,5 milioni di tonnellate, su un rendimento di 3.150 chili per ettaro (kg/ha). La produzione brasiliana, invece, per la stagione 2015/16 dovrebbe toccare i 100 milioni di tonnellate con una resa di 3.050 kg/ha. Ma se la superficie brasiliana destinata alla coltivazione del legume continuerà a espandersi, fra un po’ di tempo la produzione carioca supererà quella statunitense.
Per quanto riguarda il mais, nel 2015 i raccolti degli Usa dovrebbero raggiungere i 347,6 milioni di tonnellate su una resa di 10.590 kg/ha. Se le condizioni climatiche non riserveranno brutti scherzi, la produzione brasiliana per la stagione 2015/16 dovrebbe attestarsi sugli 85 milioni di tonnellate, su una resa di circa 5.200 kg/ha. La produzione statunitense di mais è circa 4 volte maggiore di quella brasiliana. Pertanto, secondo gli esperti, prima che il Brasile possa raggiungere gli Stati Uniti ci vorrà ancora molto tempo. Tuttavia, il paese sudamericano rappresenta un buon concorrente anche in questo settore produttivo.
Il comparto agricolo brasiliano costituisce il 21% del prodotto interno lordo, offre il 27% dei posti di lavoro e fornisce il 43% della merce esportata. Secondo Bruno Lucchi, sovrintendente tecnico dell’Agricultural and Livestock Confederation of Brazil (CAN), il successo dell’agricoltura brasiliana dipende da tre elementi: il credito rurale, l’assistenza tecnica e la ricerca. In particolare, secondo recenti studi condotti dai ricercatori dell’Università di San Paolo, la chiave di espansione del settore agricolo carioca sarebbe proprio l’estensione del credito rurale.
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n.c.