Mentre la raccolta della soia 2024/25 è ancora in corso, gli analisti guardano già al potenziale del Brasile per la stagione 2025/26. Stando a quanto riferisce l’agenzia Reuters, il gigante sudamericano si prepara, con cautela, a inseguire un altro raccolto da primato, anche se l’entità di questa crescita futura è oggetto di attento scrutinio, soprattutto in relazione all’espansione delle aree coltivate.
Il Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti (USDA) pubblicherà le sue prime proiezioni per il 2025/26 a maggio e le stime sul raccolto brasiliano saranno sicuramente un elemento chiave: storicamente, sia l’USDA che la CONAB (la controparte brasiliana) tendono a sottostimare inizialmente la produzione di soia del principale esportatore mondiale. L’addetto agricolo dell’USDA a Brasilia ha recentemente previsto un raccolto record di 173 milioni di tonnellate per il Brasile nel 2025/26, un aumento del 2% su base annua. Tuttavia, le cifre ufficiali dell’USDA potrebbero discostarsi da queste stime preliminari: un aspetto interessante è che, negli ultimi cinque anni, la prima stima ufficiale dell’USDA è stata superiore a quella finale, in media di circa 6 milioni di tonnellate.
Le differenze tra le stime derivano sia dalle ipotesi sulle rese che sulle superfici coltivate, con quest’ultimo fattore che negli ultimi tempi si è rivelato particolarmente complesso da prevedere. USDA, il suo addetto e la Conab hanno tutti inizialmente sottostimato le semine di soia brasiliane per almeno le ultime cinque stagioni.
La vera incognita per il futuro risiede nella necessità di un’ulteriore espansione delle aree coltivate, soprattutto in un contesto di prospettive economiche incerte per la Cina, il principale acquirente di soia brasiliana. Dopo 18 anni consecutivi di crescita, l’addetto dell’USDA prevede un aumento delle superfici dell’1,9% per il 2025/26, il tasso di crescita annuale più basso di questa lunga serie.
La situazione finanziaria in Brasile appare meno solida rispetto agli anni precedenti, quando si è verificata una vera e propria esplosione delle aree coltivate. L’indebolimento della valuta brasiliana ha finora protetto gli agricoltori dal pieno impatto del calo dei prezzi globali, ma la disponibilità di capitali per ulteriori investimenti potrebbe essere limitata.
Tuttavia, nel lungo termine, si prevede che le semine continueranno la loro tendenza al rialzo. La CONAB stima che entro il 2032/33, le aree coltivate a soia in Brasile potrebbero raggiungere i 56 milioni di ettari, con una produzione di 186,7 milioni di tonnellate. Numeri che, fino a pochi anni fa, sarebbero sembrati irraggiungibili. Il Brasile si conferma un protagonista indiscusso del mercato globale della soia, e il suo potenziale produttivo continua a destare grande interesse.