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Sorgo, vantaggioso incentivarne l’uso di negli alimenti e nei mangimi

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Occorre promuovere l’uso del sorgo negli alimenti e nei mangimi in Europa, Russia e Ucraina: lo sostengono gli esperti intervenuti al secondo “Congresso internazionale sul sorgo” che si è svolto dal 7 all’8 novembre 2018 a Milano. L’evento ha costituito l’occasione per esaminare in che modo il sorgo potrebbe competere con gli altri cereali sia in termini di redditività per gli agricoltori, sia in termini d’interessi economici e nutrizionali per gli utenti del settore alimentare e di quello mangimistico. Lo sottolinea un articolo pubblicato su Feed Navigator, secondo cui il sorgo offrirebbe una serie di vantaggi anche dal punto di vista ambientale: è, infatti, dotato di una buona resistenza alla siccità e di una resilienza naturale a parassiti e malattie. Inoltre, le coltivazioni di sorgo sono generalmente caratterizzate da una bassa presenza di micotossine.

Per quanto riguarda l’apporto nutrizionale, il sorgo presenta una composizione chimica simile a quella del mais, ma con un livello di proteine e un valore energetico leggermente superiori. Ma allora come mai non è molto diffuso in Europa? Secondo gli esperti, principalmente perché la conoscenza dei suoi benefici economici, nutrizionali e ambientali è ancora scarsa. Il cereale avrebbe poi la fama di essere una coltura ricca di tannini, ma nel corso del congresso è stato chiarito che le varietà coltivate oggi in Europa sono quasi completamente prive di queste sostanze.

Per incoraggiarne l’uso, nel 2017 è stata istituita la piattaforma europea “Sorghum ID”, che si prefigge di stimolare gli agricoltori dell’UE e dei paesi limitrofi come l’Ucraina e la Russia a produrre maggiori quantità di sorgo e a promuoverne il consumo comunicando attivamente i suoi valori nutrizionali. Secondo Sorghum ID, il sorgo costituisce il 3% di tutta la produzione mondiale di cereali. Circa il 50% del raccolto globale di questa coltura è destinato all’uso alimentare, in particolare in Africa e nell’Asia meridionale, mentre il 45% della produzione è destinato alla realizzazione di mangimi, soprattutto nei paesi sviluppati. Il resto è poi utilizzato nel settore della bioenergia, soprattutto in Germania.

Negli ultimi 10 anni il commercio del sorgo è raddoppiato, grazie all’aumento della domanda di mangimi da parte di paesi come la Cina. La produzione europea del sorgo è pari a solo 0,7 milioni di tonnellate, e il cereale viene coltivato principalmente in Francia e in Italia. L’Italia e la Spagna sono i maggiori utilizzatori, e lo importano da paesi terzi come l’Ucraina e la Russia e, più recentemente dal Sudan.

Il sorgo può essere utilizzato efficacemente all’interno dei mangimi. È un alimento digeribile che fornisce un elevato apporto energetico, e risulta particolarmente adatto all’alimentazione dei suini, tanto che in Spagna raggiunge livelli d’inclusione nelle diete dei maiali pari al 50%. Attualmente sono in corso diversi progetti di ricerca per caratterizzare meglio il valore nutrizionale del sorgo e per valutarne gli effetti sul pollame.

Sorghum ID sottolinea che l’Europa ha tutto ciò che serve per ampliare la produzione del sorgo, che cresce in un periodo relativamente breve, è in grado di mettere radici in tutti i tipi di suolo, richiede pochi fertilizzanti ed è in grado di adattarsi ai cambiamenti climatici.

 

Foto: Pixabay

redazione