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Stati Uniti, cresce la domanda di mais per mangimi

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Più mais e frumento destinati alla nutrizione animale, con una riduzione delle scorte finali, e maggiore produzione di soia. Il Dipartimento per l’Agricoltura degli Stati Uniti ha aggiornato le previsioni relative alla domanda e offerta delle principali materie prime agricole sia sul mercato nazionale che mondiale per il 2019/20.

Mais

La produzione di mais è stata rivista al rialzo: +31 milioni grazie a un maggiore raccolto, che ha sopravanzato la riduzione delle aree coltivate. La previsione è di poco meno di 13,7 miliardi di bushel di mais prodotto. Sul lato della domanda, se il consumo alimentare e industriale è previsto in calo, arrivano invece segnali incoraggianti dall’impiego nella mangimistica. La domanda di mais per l’alimentazione animale e l’uso residuale è incrementato di 250 milioni di bushel, arrivando a 5,525 miliardi.  

E dal momento che il consumo aumenta più dell’offerta, le scorte finali per il 2019/20 sono previste in calo di 18 milioni di bu, mentre quelle iniziali in rialzo di 107 milioni di bu. Numeri positivi anche sul fronte della produzione estera, con incrementi in Bangladesh, Russia e Unione europea. Cresce anche la domanda per l’alimentazione animale del mais in Cina. L’export statunitense è invece in calo di 75 milioni, arrivato a 1,7 miliardi di bushel: quello di inizio gennaio è il livello più basso di spedizioni dal 2012/2013.

Soia

L’aumento della produzione di soia è di 8 milioni di bushel grazie ai maggiori rendimenti del raccolto con una stima generale di 3,56 miliardi di bushel. Le aree destinate alla coltivazione di soia sono stimate a un livello di 75 milioni di acri (-0,6 milioni rispetto alla precedente previsione). La resa per acro è prevista a 47,4 bushel, su di 0,5 bu. Dal momento che le scorte iniziali e le importazioni sono inferiori e controbilanciano la maggiore produzione, la disponibilità del prodotto è relativamente immutata. Le scorte finali sono previste a 475 milioni di bushel con le stime del crush e dell’export stabili. Tutto ciò si traduce in un leggero aumento di 15 cents del prezzo della soia, a 9 dollari al bushel.

Grano

La fornitura di grano è stabile, con un aumento della domanda della coltura per l’alimentazione animale e la riduzione delle scorte. Il consumo di frumento per mangimi e usi residuali è aumentato di dieci milioni di bu. Le scorte finali scendono di nove milioni di bu rispetto alla precedente rilevazione del dipartimento statunitense. Il livello è fissato a 965 milioni di bu.  

Sul mercato estero la produzione è limata di un milione di tonnellate per via del calo produttivo in Russia (-1 milione di bu) e Australia (-0,5 milioni di bu, come conseguenza della siccità in molte aree del Paese del Pacifico). Il calo dell’Australia è però controbilanciato dall’aumento di 0,5 milioni di tonnellate dell’Ue. Aumenta di poco il consumo globale del frumento e sale anche l’export di 1,3 milioni di tonnellate (Ue +2 milioni, Ucraina +0,5 ma Russia -1 tonnellate a seguito di una minore offerta e di un aumento dei prezzi). Pertanto le scorte finali estere sono viste al ribasso (-1,2 milioni per un livello di 261,8 milioni).

 

Foto: Pixabay

redazione