Nel 2017 la superficie coltivata con la soia negli Stati Uniti dovrebbe raggiungere livelli record. Si prevede, infatti, che sia maggiore del 7% rispetto all’anno precedente e che raggiunga gli 89,5 milioni di acri. Lo comunica il Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti (Usda) nel rapporto “Prospective Plantings”, pubblicato lo scorso 31 marzo. Secondo il Dipartimento, rispetto al 2016 i terreni coltivati con la soia sono cresciuti o rimasti immutati in 27 Stati su 31.
L’Usda prevede che nel 2017 la superficie coltivata con il mais si fermerà a 90 milioni di acri, il 4% in meno rispetto allo scorso anno. I terreni coltivati con il cereale, secondo le stime, sono diminuiti o rimasti invariati in 38 Stati su 48.
Secondo l’Usda, è diminuita anche la superficie coltivata con il grano, in calo dell’8% rispetto al 2016. Si stima che quest’anno gli acri coltivati con il cereale saranno 46,1 milioni, il valore più basso registrato negli Usa a partire dal 1919.
Risulta in calo del 9% rispetto allo scorso anno anche l’area coltivata con il frumento invernale, che dovrebbe fermarsi a 32,7 milioni di acri. Nello specifico, circa 23,8 milioni di acri sono stati destinati alla semina del grano duro rosso invernale, 5.53 milioni di acri a quella del grano morbido rosso invernale e 3,38 milioni alla coltivazione del grano bianco invernale.
L’Usda stima che la superficie coltivata con il grano primaverile nel 2017 dovrebbe fermarsi a 11,3 milioni di acri, in calo del 3% rispetto al 2016. Di questi, circa 10,6 milioni di acri sono destinati alla semina del grano duro rosso primaverile.
Infine, il Dipartimento statunitense comunica che l’area destinata alla coltivazione del grano duro nel 2017 dovrebbe attestarsi a 2 milioni di acri, il 17% in meno rispetto all’anno precedente.
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red.