Gli Stati Uniti sono diventati il principale esportatore di soia in Europa, superando il Brasile. Lo afferma lo U.S. Soybean Export Council (Ussec), come riporta il sito World Grain, secondo cui a partire dal 1° settembre le vendite della soia e dei semi di soia statunitensi nell’Unione Europea e nell’area del Medio Oriente e del Nord Africa sono aumentate rispettivamente del 243% e del 105%.
Secondo il Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti (Usda), nella campagna 2018-19 le esportazioni della soia prodotta negli Usa in Europa, Medio Oriente e Nord Africa finora (dati registrati l’8 novembre) hanno raggiunto 3,67 milioni di tonnellate. Nello stesso periodo, le vendite della farina di soia statunitense in queste regioni sono state pari a 650.000 tonnellate, più del doppio rispetto all’anno scorso.
La crescita delle esportazioni nelle tre aree sarebbe dovuta, in parte, alla guerra dei dazi iniziata lo scorso luglio tra Cina e Stati Uniti. A causa della disputa commerciale la Cina, che tradizionalmente era il maggiore acquirente della soia americana, ha stabilito una tassa del 25% su tutti i semi di soia spediti dagli Stati Uniti, riducendo drasticamente la quantità di acquisti del legume prodotto negli Stati Uniti.
L’Ussec sottolinea che gli Stati Uniti hanno superato il Brasile come principale fornitore di soia in Europa e nella zona del Medio Oriente/Nord Africa. Questo si è verificato anche perché la maggior parte delle esportazioni della soia brasiliana sono adesso dirette in Cina. Secondo le previsioni dell’Ussec, l’Unione Europea acquisterà oltre 10 milioni di tonnellate di soia dagli Stati Uniti durante la campagna commerciale in corso, una quota ben più alta dei 7 milioni di tonnellate della campagna 2017-18.
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