Home Attualità Stati Uniti, prevista produzione mondiale record di soia

Stati Uniti, prevista produzione mondiale record di soia

629
0
soia

Nella stagione 2015-16 è prevista una produzione mondiale record di soia. Il raccolto dovrebbe raggiungere i 320,5 milioni di tonnellate, registrando una crescita di 0,9 milioni di tonnellate. È quanto emerge dal rapporto: “World Agricultural Supply and Demand Estimates (Wasde)” pubblicato dal Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti (Usda). Secondo il documento, l’ingente produzione del Brasile sarà compensata solo in parte dal calo dei rendimenti negli Stati Uniti, in India e in Ucraina. Nonostante sui mercati internazionali il prezzo della soia abbia registrato un lieve calo, i profitti del Brasile dovrebbero restare elevati, grazie all’abbondante produzione e alla recente svalutazione della moneta nazionale.

Il rapporto ha preso in considerazione anche altri tipi di colture. Per quanto riguarda la coltivazione della colza, si prevede che la produzione in Canada si attesti intorno a 14,3 milioni di tonnellate, un incremento pari a 1 milione di tonnellate. In relazione al mais, l’Usda riferisce che nel 2015, le scorte mondiali di mais sono diminuite di 1,2 milioni di tonnellate. I motivi sono tre: l’elevato consumo da parte dei paesi europei, le esportazioni e il calo globale della produzione. Durante la stagione 2015-16 le provviste del cereale dovrebbero attestarsi sui 187,8 milioni di tonnellate, circa 8,2 milioni in meno rispetto all’annata 2014-15.

La produzione globale di grano dovrebbe attestarsi su 732,8 milioni di tonnellate, conseguendo il terzo record consecutivo. Anche le esportazioni dovrebbero crescere nella stagione 2015-16, con un aumento di 3 milioni di tonnellate. Grazie a un raccolto più abbondante, l’Ucraina dovrebbe esportare 1,5 milioni di tonnellate di grano in più. Le esportazioni canadesi dovrebbero aumentare di 1 milione di tonnellate, mentre quelle australiane, europee, kazake e russe dovrebbero crescere di mezzo milione di tonnellate. Questo non vale, invece, per Stati Uniti e Argentina, che dovrebbero esportare, rispettivamente, 1,4 e 0,5 milioni di tonnellate in meno.

 

Foto: Pixabay

red.