I geni della vite Glycine tomentella, che cresce in Australia ed è una lontana parente della soia, potrebbero aumentare sensibilmente la resa del legume. È quanto emerge da uno studio pubblicato sulla rivista Crop Science dagli scienziati dell’Università dell’Illinois di Urbana (Usa) coordinati da Randall L. Nelson, che afferma: “Abbiamo osservato aumenti del rendimento in misura compresa tra 3,5 e 7 bushel per acro nelle piante di soia ottenuto dall’incrocio con la Glycine tomentella”.
I ricercatori spiegano che la scoperta è avvenuta per caso: il loro obiettivo era quello d’introdurre i geni della vite australiana nelle piante di soia per renderle più resistenti alla ruggine. Ma dopo esserci riusciti, hanno scoperto che le nuove piantine erano anche in grado di produrre più legumi rispetto a quelle tradizionali.
“Alcune di queste file sembravano piuttosto buone, per cui abbiamo deciso di fare dei test sulla resa, scoprendo che diversi esemplari producevano molto di più rispetto alla pianta ‘madre’ – spiega il dottor Nelson -. Siamo rimasti molto sorpresi, perché la Glicina tomentella non presenta caratteristiche agronomiche: i semi sono grandi meno di un decimo rispetto a quelli della soia. Non ci saremmo mai aspettati di ottenere piante ad alto rendimento da questo incrocio”.
Dato che non sono ancora riusciti a capire quale meccanismo sia stato in grado di aumentare il rendimento della soia, gli scienziati hanno annunciato di voler mappare il genoma delle nuove piante, per identificare i geni responsabili di questo beneficio.
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