Export di suini verso la Cina a livelli sostenuti anche per il 2020. Determinante ancora una volta l’impatto della peste suina africana che ha già alimentato i flussi verso il Paese asiatico gravemente colpito dalla malattia. La previsione arriva da Rabobank. “L’attesa per il 2020 è di un ulteriore calo nella produzione in Cina che ridurrà la produzione generale. Questo suggerisce che le importazioni aumenteranno a livelli record”, si legge su FeedNavigator.
La contrazione dell’offerta in Cina fa il paio con quella del settore mangimistico. Secondo i dati di Alltech nel 2019 la produzione totale di mangimi per suini è diminuita del 26% in Asia, mentre altrove le variazioni sono state molto modeste. Ad esempio in Europa il calo è stato dell’1% e nel Nord America c’è stato invece un aumento della stessa entità.
Il comparto vedrà un aumento della produzione sia negli Stati Uniti che in Europa. Oltreoceano Rabobank ha stimato un incremento del 3,2% su base tendenziale, con una modesta crescita del numero di suini da riproduzione e un miglioramento della produttività. “La domanda di suini resterà robusta per via di un aumento atteso delle spedizioni dopo l’entrata in vigore degli accordi commerciali con la Cina e il Giappone”.
In Europa +104% di export verso la Cina
Nel 2019 in Europa c’è stato un leggero declino ma per il 2020 è previsto un rialzo dell’1% per l’anno in corso, sulla scia di prezzi alti e maggiore domanda per le esportazioni. Tuttavia pesano diversi elementi critici: i negoziati post Brexit, le tensioni commerciali Usa-Cina e la stessa peste suina africana. La produzione suinicola in Europa nel 2019 è rimasta indietro alle cifre del 2018. Fino a ottobre 2019 è stato segnato un calo dello 0,9% su base tendenziale. Se Spagna, Francia, Olanda e Regno Unito hanno aumentato la produzione (nei primi dieci mesi del 2019), in Germania, Polonia, Danimarca e Belgio c’è stato un calo e proprio in Polonia e Belgio questa contrazione è correlata alla malattia che sta penalizzando il settore suinicolo.
Ma sempre a ottobre c’è stato il picco nell’export: +17,5% nei primi dieci mesi e addirittura +104% a ottobre verso la Cina (anno su anno). “All’inizio del 2020 la domanda di export probabilmente si affievolirà, seguendo l’andamento stagionale, sebbene l’attenzione sia rivolta alle spedizioni verso la Cina dopo il Capodanno cinese. I prezzi delle carcasse leggermente in calo e quelli piatti dei suinetti alla fine di dicembre suggeriscono una interruzione temporanea nell’aumento dell’export dei mesi recenti”, spiegano gli analisti di Rabobank.
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