I titoli della soia sono saliti di nuovo, dopo che il Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti (Usda) ha ridotto la stima della quantità di scorte nazionali della coltura. Secondo un sondaggio condotto da analisti del The Wall Street Journal, infatti, la stima contenuta nell’ultimo rapporto dall’Usda (datato a martedì 10) vedrebbe le scorte nazionali di soia ammontare a 159 milioni di bushel: una quantità inferiore a quella effettuata dal governo, pari a 170 milioni di bushel, che avrebbe dunque decretato la crescita dei titoli legati alla coltura.
Anche i titoli di mais e grano sono in aumento: secondo osservatori di mercato, infatti, le scorte di mais dovrebbero ammontare, in tutto, a 1,861 miliardi di bushel – quantità inferiore all’1,887 miliardi previsti dal rapporto dell’Usda del mese scorso, ma comunque pari a più del doppio dello scorso anno, quando le rese sono arrivate a 824 milioni di bushel. Le scorte di grano sono state quantificate in 553 milioni di bushel, al di sotto della previsione effettuata il mese scorso, pari a 565 milioni.
Secondo Jason Britt, presidente del Central States Commodities Inc. di Kansas City (Usa), nonostante l’Usda nell’ultimo rapporto abbia ridotto le previsioni riguardanti la soia, potrà nuovamente aumentare le stime a gennaio quando verranno conteggiate anche le rese della coltura in Brasile, dove per quest’anno si attende un raccolto record.
Secondo Britt sarà proprio all’inizio del prossimo anno che il mercato della soia statunitense potrà essere soggetto a sconvolgimenti: c’è infatti la possibilità che il Brasile – il più grande esportatore mondiale dei semi oleosi – metta un limite ai prezzi della coltura accaparrandosi le simpatie dei compratori cinesi, fino a quest’anno rimasti fedeli ai venditori statunitensi.
Foto: Pixabay
m.c.