L’incremento della domanda di mangimi dovrebbe favorire la crescita della produzione europea di cereali, che entro il 2030 dovrebbe raggiungere i 341 milioni di tonnellate. È quanto emerge dal rapporto “E.U. agricultural outlook – For the EU agricultural markets and income 2017-2030”, pubblicato alla fine di dicembre dalla Commissione Europea, secondo cui l’aumento produttivo sarà trainato anche dall’incremento delle esportazioni – soprattutto del grano – e dall’uso crescente dei cereali nell’industria.
Il rapporto evidenzia che entro 12 anni la domanda di cereali prodotti in Europa dovrebbe aumentare del 10% rispetto al periodo 2012-17, passando da 283,5 milioni di tonnellate nel 2017 a 308,5 milioni di tonnellate nel 2030. Questo fenomeno sarà guidato dalla crescente richiesta di alimenti per animali, dovuta all’aumento della produzione di carne e latticini. Inoltre, l’indagine prevede anche l’aumento delle esportazioni, che dovrebbero crescere del 35% rispetto alla media degli ultimi cinque anni, passando da 38 milioni di tonnellate nel 2017 a 52,8 milioni di tonnellate nel 2030.
Secondo la Commissione Europea, le scorte dovrebbero restare al di sotto dei livelli storici, in particolare per quanto riguarda il grano e l’orzo. I prezzi dovrebbero aumentare rispetto ai valori attuali. Il rapporto prevede anche una sostituzione delle piantagioni di colza con quelle di soia. Stima che la produzione di semi di soia passerà da 2,7 milioni di tonnellate nel 2017 a 3 milioni di tonnellate nel 2030. “Tuttavia, l’aumento non dovrebbe essere sufficiente per permettere al mercato dei semi oleosi di crescere entro il 2030, a causa del calo della produzione di colza – scrivono gli autori del rapporto -. I consumi dei semi oleosi dovrebbero stabilizzarsi, registrando un leggero aumento: si passerà da 51,3 milioni di tonnellate nel 2017 a 51,8 milioni di tonnellate nel 2030”.
Nel documento si precisa, tuttavia, che la crescita della produzione europea di cereali “sarà frenata dal limitato potenziale di espansione delle aree coltivate e da una più lenta crescita dei rendimenti nell’UE, rispetto ad altre regioni del mondo”. A causa della crescente urbanizzazione, la quantità di terra utilizzata per scopi agricoli in Europa continuerà, infatti, a diminuire tra il 2017 e il 2030. I terreni utilizzati per scopi agricoli passeranno dall’attuale livello di 176 milioni di ettari a 172 milioni di ettari nel 2030. Diminuirà anche la terra coltivabile, che passerà da 106,5 milioni di ettari nel 2017 a 104 milioni di ettari nel 2030.
Foto: © Frank Seifert – Fotolia
redazione