Con la disponibilità periodica di informazioni statistiche da parte Istat sul settore zootecnico, è possibile anticipare un bilancio, sia pure parziale, delle produzioni zootecniche con riferimento ai due maggiori allevamenti italiani: bovini e suini. Al riguardo, sono di recente diffusione i dati relativi alle consistenze degli allevamenti bovini e suini, nonché le relative macellazioni e gli scambi con l’estero delle relative carni con riferimento al mese di giugno 2012. La lettura ed analisi di tali dati rafforza ulteriormente l’andamento tendenziale negativo finora riscontrato, accentuando le problematiche che da tempo interessano in misura particolare la produzione ed il fabbisogno nazionale di carni. Occorre, comunque, anticipare che tutte le statistiche che contribuiscono a tracciare il bilancio parziale di metà anno, dimostrano con evidenza che nel secondo semestre si registra quasi sempre una maggiore accelerazione produttiva e di commercio estero dovuta normalmente ad un aumento della domanda negli ultimi mesi dell’anno.
I patrimoni bovino, bufalino e suino
Secondo i risultati dell’indagine intermedia Istat il patrimonio bovino nazionale (compresi i bufalini) al 1° giugno 2012 si attesterebbe a 5.914.000 capi, registrando così una flessione del 5,4% rispetto alla situazione di sei mesi prima (indagine di dicembre 2011), quando, al contrario, aveva registrato un incremento dell’1,6% rispetto al giugno 2011. In sintesi, nell’arco di un anno si sarebbe verificato un calo complessivo del 3,9% per le consistenze nazionali. Nel dettaglio, il patrimonio bovino a giugno 2012 si attesterebbe a 5,5 milioni di capi, con una ulteriore flessione del 6,3% rispetto a dicembre 2011, annullando, così, l’incremento dell’1,9% acquisito tra giugno e dicembre 2011 e conseguendo, pertanto, un saldo annuale (giugno 2011-giugno 2012) negativo del 4,5%. E’ continuato, invece, il rafforzamento del progressivo andamento degli allevamenti bufalini, aumentati in sei mesi a 387 mila capi (+7,2% in dodici mesi e +9,2% dal dicembre 2011). Per tali allevamenti l’incremento è attribuibile quasi esclusivamente alle bufale, attestatesi a 277 mila capi (+10,4% nel primo semestre 2012).
Le macellazioni
Nel primo semestre 2012 il numero di capi bovini e bufalini avviati alla macellazione ha subito una contrazione, diminuendo da 1.896.688 capi macellati a dicembre 2011 a 1.689.923 capi (-10,9%), dopo la significativa ripresa del secondo semestre 2011 rispetto al primo (+10,3%). In un anno, così, le macellazioni di bovini e bufalini risultano diminuite lievemente dell’1,7%. Di conseguenza, anche le quantità di carni (peso morto) con 470.611 tonnellate a tutto giugno 2012 evidenziano una netta flessione dell’11,4% rispetto a dicembre 2011, annullando con un meno 2,0%, anche per le carni, l’incremento registrato nel 2011 tra giugno e dicembre (+10,6%). In parziale controtendenza le macellazioni di suini, il cui ammontare a giugno 2012 risulta pari a 6.830.356 capi macellati per 470.611 tonnellate di carne, con flessioni rispettivamente del 7,0% e 8,3% nei confronti di dicembre 2011, ma con incrementi del 18,8% e 23,5% rispetto al pari mese 2011.
L’interscambio di animali e carni
Sul fronte del commercio estero di animali vivi, con un marcato -11,6%% rispetto a giugno 2011 si consolida la tendenza regressiva nei nostri acquisti all’estero di bovini e bufalini, attestandosi a circa 570 mila capi. La flessione risulta essere ancor più marcata dal confronto con la pari situazione di dicembre 2011, quando le importazioni sono risultate ammontare a circa 697 mila capi (-18,2%), anche se nel secondo semestre 2011 sono stati importati circa 52.000 capi in più rispetto al primo semestre. Per quanto concerne i suini, dopo l’aumento registrato nel secondo semestre 2011 (+6,3%), le importazioni di suini vivi sono rimaste stazionarie, attestandosi a tutto giugno 2012 su 584 mila capi (+0,1% rispetto a dicembre 2011 e quindi + 6,4% tra giugno 2011 e giugno 2012). Anche gli acquisti di carni e frattaglie bovine in generale per 205.801 tonnellate con risulterebbero calate nel primo semestre 2012 nei confronti sia del secondo semestre 2011 (-6,9%) sia del pari semestre 2011 (-4,7%). Analoga dinamica per la componente suina, che con acquisti complessivi per 466.616 tonnellate registrerebbe flessioni rispettivamente pari a -8,8% e -5,1%. Dinamiche molto differenziate tra i tre trimestri presi in considerazione per il nostro export. Le vendite all’estero di bovini e bufalini vivi nel primo semestre 2012 sono state per 26.103 capi con incrementi sia nei confronti del secondo semestre 2011 (+15,0%) che rispetto al dato cumulato di giugno 2011 (+21,5%). Di tipo altalenante, invece, l’export di suini vivi, che con 5.935 registra un incremento del 120,0% rispetto al corrispondente dato cumulato di dicembre 2011, ma con un saldo negativo nei dodici mesi 2011-2012 del 41,5%. Da evidenziare che le nostre vendite all’estero nel secondo semestre del 2011 avevano subito un decremento del 73,4% rispetto ai sei mesi precedenti. In termini di carni e frattaglie, le esportazioni per quelle bovine a tutto giugno 2012 sono risultate pari a poco meno di 67 mila tonnellate, con flessioni dell’11,1% rispetto alla analoga situazione di dicembre 2011 e del 5,9% nei dodici mesi considerati. Al contrario, le vendite all’estero di carni suine risultano essere dello stesso ammontare del primo semestre 2011 ( circa 67 mila tonnellate, con un lieve incremento dello 0,2%), pur registrando un netto calo rispetto al secondo semestre 2011 (-9,9%).
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Bruno Massoli