Home Ricerca Un fungo nelle stoppie di mais per migliorare l’alimentazione dei bovini

Un fungo nelle stoppie di mais per migliorare l’alimentazione dei bovini

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Residui del raccolto di mais più appetibili e digeribili per il bovino grazie a un fungo. Un supplemento potrebbe migliorare la qualità delle stoppie e fornire, così, un alimento a basso costo e nutriente per gli allevamenti. L’utilità di questo foraggio sarebbe evidente in inverno quando è molto difficile mandare il bestiame al pascolo. È l’ipotesi su cui stanno lavorando dei ricercatori della North Carolina Agricultural and Technical State University a Greensboro, negli Stati Uniti.  

I funghi sono organismi ricchi di vitamine, molto nutrienti, in grado di svilupparsi su diverse sostanze come la paglia, il cippato e la segatura del legno, ad esempio. Due ricercatori dell’università americana, Uchenna Anele e Omon Isikhuemhen, in distinti lavori di ricerca hanno indicato come ci fosse la possibilità di far crescere dei funghi sulle stoppie del mais, i residui di steli e foglie presenti sul terreno dopo il raccolto delle pannocchie. Si tratta del sottoprodotto più abbondante negli Stati Uniti, fra i maggiori produttori di mais al mondo, con oltre 200 milioni di tonnellate. 

Tuttavia le stoppie non risultano particolarmente gradite agli animali anche dopo essere state lavorate e compattate in pellet, sottolineano i ricercatori. Contengono infatti delle fibre vegetali piuttosto dure, le lignine. Ecco perché i funghi potrebbero renderli più gradevoli: riuscirebbero a scomporre la lignina presente aumentando la digeribilità del sottoprodotto. Inoltre rilascerebbero nutrienti e componenti bioattivi nel foraggio migliorando la nutrizione e il benessere degli animali agendo direttamente sul loro microbioma intestinale.  

Riuscire a fornire un prodotto del genere, nutriente e a basso costo, allevierebbe anche gli oneri finanziari che gravano sugli allevatori. I benefici sarebbero massimi nei mesi invernali. In molti Stati degli Usa è molto difficile far uscire gli animali al pascolo, con i terreni poco produttivi, e quindi si ricorre al foraggio di colture precedentemente raccolte, come il fieno e la paglia, o ad altri sottoprodotti agroindustriali, facendo aumentare sensibilmente i costi soprattutto per i piccoli allevamenti. Infine la stessa produzione di funghi sarebbe una possibile fonte di reddito per gli agricoltori che produrrebbero biomasse come alimento zootecnico.

 

Foto: Pixabay

red.