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Un quinto del cibo prodotto viene sprecato

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Almeno il 20% del cibo disponibile ai consumatori viene sprecato. La popolazione mondiale consuma circa di 10% in più del cibo di cui ha bisogno. Lo sforzo nel ridurre i miliardi di tonnellate di cibo sprecato migliorerebbe il livello globale di sicurezza alimentare, garantendo a tutti accesso a una dieta sana, accessibile e nutriente. Questo permetterebbe di preservare anche l’ambiente. Ad affermarlo, in uno studio pubblicato sulla rivista Agricultural Systems, sono gli scienziati dell’Università di Edimburgo (Regno Unito), secondo cui la perdita di cibo sarebbe maggiore di quanto si pensasse.

Nel corso della ricerca, gli autori hanno esaminato dieci tappe fondamentali del sistema alimentare globale – compresa la semina delle colture, la lavorazione del cibo e il suo consumo -, per quantificare l’entità degli sprechi alimentari. Grazie all’impiego dei dati raccolti dalla Food and Agriculture Organization delle Nazioni Unite, il team ha scoperto che ogni anno viene persa una quantità di cibo superiore a quella precedentemente calcolata. Secondo gli esperti, quasi la metà dei prodotti agricoli – pari a 2,1 miliardi di tonnellate – si perdono a causa del consumo eccessivo o degli sprechi compiuti dai consumatori e per le inefficienze dei processi produttivi.

Gli studiosi osservano che l’aumento della domanda di alcuni alimenti, in particolare carne e latticini, potrebbe essere difficile da soddisfare in modo sostenibile e potrebbe causare diversi danni ambientali, determinando l’incremento delle emissioni di gas serra, la riduzione delle risorse idriche e la perdita della biodiversità. Pertanto, invitano a ridurre gli sprechi alimentari per contribuire a invertire queste tendenze. Questa iniziativa, spiegano, servirebbe non solo a proteggere l’ambiente, ma anche a migliorare la sicurezza alimentare globale, garantendo a tutti l’accesso a una dieta nutriente, salutare e a prezzi accessibili.

 

Foto: © Art_Allianz – Fotolia

 

 

n.c.