Per affrontare la sfida globale della fame e della povertà, il Fondo delle Nazioni Unite per il Cibo e l’Agricoltura (FAO) ha lanciato un appello per aumentare gli investimenti nella “Blue Transformation”, un piano che punta a far sì che i prodotti alimentari acquatici abbiano un ruolo centrale nella lotta alla malnutrizione. Questa richiesta, spiega la stessa FAO in una nota stampa, è stata avanzata dal Capo Economista dell’oragnizzazione, Máximo Torero, durante un incontro con i ministri dell’agricoltura dei Paesi del G7 alla fine di settembre, in cui ha presentato i risultati del rapporto 2024 sullo stato della pesca e dell’acquacoltura (SOFIA).
Una produzione in crescita, ma con sfide future
Secondo il rapporto SOFIA 2024, la produzione mondiale di pesca e acquacoltura ha raggiunto livelli record, con l’acquacoltura che per la prima volta ha superato la pesca di cattura nella produzione di animali acquatici. Tuttavia, per mantenere i livelli attuali di consumo di questi alimenti entro il 2050 – quando la popolazione mondiale sarà di circa 9,7 miliardi – sarà necessario un aumento del 22% nella fornitura globale di prodotti ittici.
La sfida sarà particolarmente rilevante in Africa, dove per mantenere gli attuali livelli di consumo, la fornitura di alimenti acquatici dovrà aumentare del 74%. Per raggiungere il consumo medio globale di 20,7 kg pro capite entro il 2050, il continente richiederà un incremento del 285% nella produzione di prodotti ittici.
Necessari investimenti per una trasformazione sostenibile
“Questi numeri ci ricordano quanto sia urgente investire nel settore e trasformarlo per affrontare le sfide future”, ha dichiarato Torero. La “Blue Transformation” proposta dalla FAO mira a valorizzare il ruolo degli alimenti acquatici nel garantire la sicurezza alimentare e ridurre la povertà, promuovendo investimenti in un’acquacoltura sostenibile e una gestione più efficace delle risorse ittiche.
Mentre l’acquacoltura continua a crescere e a contribuire in maniera significativa alla domanda globale di alimenti acquatici, la pesca di cattura marina resta fondamentale per la sicurezza alimentare e lo sviluppo economico. Tuttavia, la sostenibilità del settore rimane una preoccupazione: nel 2021, il 62,3% degli stock ittici sfruttati si trovava entro livelli biologicamente sostenibili, con un calo del 2,3% rispetto a due anni prima.
Sostenibilità e mezzi di sostentamento
Il settore della pesca e dell’acquacoltura è cruciale non solo per l’alimentazione, ma anche per il sostentamento di milioni di persone. Circa 62 milioni di persone sono impiegate direttamente nel settore, di cui oltre il 90% in piccole operazioni di pesca. Allargando l’analisi a tutta la catena del valore, si stima che circa 600 milioni di persone dipendano da questo settore, soprattutto nei paesi in via di sviluppo.
È essenziale considerare anche la dimensione di genere. Sebbene solo il 24% dei lavoratori impiegati nella pesca primaria siano donne, questa quota sale al 62% nel post-raccolto. Promuovere approcci di trasformazione di genere è cruciale per raggiungere una maggiore equità e uguaglianza in questo ambito.
Un futuro sostenibile per gli alimenti acquatici
Con l’aumento della domanda globale di prodotti ittici, trainato dalla crescita economica e demografica, è fondamentale garantire che tale crescita avvenga in modo sostenibile ed equo, concentrandosi sulla sicurezza alimentare nelle regioni più vulnerabili.
Il rapporto SOFIA 2024 offre un’analisi dettagliata delle tendenze globali nel settore della pesca e dell’acquacoltura, evidenziando i progressi concreti della “Blue Transformation” e il ruolo della FAO nel guidare un cambiamento verso un futuro più sostenibile.