Prevista una crescita delle piantagioni statunitensi di mais e soia: rispetto allo scorso anno, le prime dovrebbero aumentare del 7%, mentre le seconde dell’1%. È quanto emerge dal rapporto “Acreage” pubblicato dal National agricultural statistics service (Nass) del Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti (Usda). Il documento rileva che rispetto al 2015, la superficie statunitense seminata con tutte le colture (mais, soia, grano, sorgo e cotone) è aumentata di quasi 5 milioni di acri.
Nello specifico, il rapporto evidenzia che negli Usa la superficie di territorio coltivata con la soia dovrebbe aumentare in 18 dei 31 maggiori stati produttori. Rispetto al 2015, dovrebbe essere più estesa dell’1%, fino a raggiungere gli 83,7 milioni di acri. I terreni seminati con il mais, invece, dovrebbero aumentare del 7% rispetto all’anno precedente, raggiungendo i 94,1 milioni di acri. Si tratta del terzo valore più alto registrato a partire dal 1944.
Dal rapporto emerge che i coltivatori di soia e mais continuano a prediligere i semi geneticamente modificati. Il 94% della superficie destinata alla soia quest’anno è stata seminata con varietà resistenti agli erbicidi. Mentre il 93% dei terreni dedicati alla coltivazione del mais nel 2016 sono stati piantati con diverse varietà di semi Gm, che comprendono qualità resistenti agli erbicidi e agli insetti.
Il documento informa che la superficie coltivata con il grano è diminuita: nel 2016 si è fermata a 50,8 milioni di acri, mentre nel 2015 raggiungeva i 54,6 milioni di acri e nel 2014 i 56,8 milioni di acri. Si è registrato un aumento del 17%, invece, dei terreni coltivati con il cotone, che hanno raggiunto i 9,8 milioni di acri. Infine, si è ridotta del 15%, rispetto al 2015, la superficie seminata con il sorgo, che dovrebbe fermarsi a 7,23 milioni di acri.
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n.c.