Arriverà nei prossimi mesi il nuovo regolamento per l’etichettatura degli Ogm negli Stati Uniti. La proposta di regolamento definita dall’USDA, il Dipartimento di Agricoltura, è stata pubblicata con la richiesta ai portatori di interesse di inviare commenti sulle norme che la compongono. Il regolamento obbligherebbe i produttori e tutti coloro che si occupano di etichettare gli alimenti di rivelare se questi o alcuni dei loro ingredienti sono bioingegnerizzati.
A richiedere le nuove linee guida, contenenti il National Bioengineered Food Disclosure Standard, è stato il Congresso nel 2016 con un emendamento all’Agricultural Marketing Act. Secondo il dipartimento dovranno essere considerati “bioingegnerizzati” gli alimenti che contengono materiale genetico modificato attraverso tecniche di Dna ricombinante o quelli con modifiche inesistenti in natura o che non potevano essere ottenute attraverso techiche convenzionali di coltivazione.
Dizioni diverse da quelle di “bioengineered food” e “bioengineered food ingredient” come “geneticamente modificato” o “geneticamente ingegnerizzato” sono state prese in considerazione ma infine scartate. Le aziende potranno indicare questo status in tre modi: con un testo, un simbolo o un collegamento digitale o elettronico.
Prima di mettere a punto il regolamento, l’Agricultural Marketing Service del dipartimento ha ricevuto oltre 112 mila repliche. In alcune è stato sottolineato che i prodotti alimentari altamente raffinati, come gli oli o i dolcificanti, ad esempio lo zucchero ottenuto dalla barbabietola, prodotti da colture bioingegnerizzate sono identici dal punto di vista chimico a quelli ottenuti da colture non bioingegnerizzate.
Secondo il regolamento proposto un alimento di derivazione animale non potrà essere considerato bioingegnerizzato solo perché l’animale avrà consumato mangimi prodotti da colture bioingegnerizzate o contenenti sostanze modificate. Per esempio le uova utilizzate per preparare prodotti da forno non saranno considerate tali se derivano da polli nutriti con mais o soia modificati.
Anche degli enzimi che devono comparire sulla lista degli ingredienti dovrà essere rivelata l’eventuale natura “bioingegnerizzata”.
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