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Usa, in calo resa di mais e soia

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Nella stagione 2018/19 il rendimento del mais e della soia prodotti negli Stati Uniti dovrebbe diminuire. È quanto emerge dal rapporto: “World Agricultural Supply and Demand Estimate (Wasde)” pubblicato l’8 febbraio dal Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti (Usda), secondo cui l’impiego del mais e del grano all’interno dei mangimi dovrebbe scendere, mentre le esportazioni della soia statunitense dovrebbero ridursi di 25 milioni di bushel. I prezzi di queste colture, invece, dovrebbero restare pressoché stabili.

Mais – Secondo l’Usda, nella stagione 2018/19 è prevista la riduzione della produzione, delle scorte, dell’importazione e dell’uso del mais. A causa del calo della resa per acro, la produzione dovrebbe diminuire e fermarsi a 206 milioni di bushel. Anche l’uso totale del cereale dovrebbe scendere, fino a circa 165 milioni di bushel. Dovrebbero ridursi anche le scorte, per un ammontare di 46 milioni di bushel, mentre il prezzo medio stagionale dovrebbe restare stabile.

Soia – Complessivamente, la produzione statunitense di semi oleosi dovrebbe scendere a 134 milioni di tonnellate, a causa della riduzione dei raccolti di soia, colza, arachidi e semi di cotone. In particolare, la produzione di soia dovrebbe attestarsi sui 4,54 miliardi di bushel, 56 milioni di bushel in meno rispetto alle previsioni. È prevista anche una lieve riduzione dei terreni destinati alla coltivazione del legume. La resa, secondo l’Usda, dovrebbe diminuire di 51,6 bushels, mentre le esportazioni di 25 milioni di bushel. Il calo delle esportazioni, precisa il rapporto, è legato alle dispute commerciali seguite all’introduzione dei dazi sulle merci estere da parte del governo degli Stati Uniti. Infine, le scorte di soia dovrebbero abbassarsi fino a 910 milioni di bushel, mentre il prezzo del legume dovrebbe restare stabile. I listini della farina di soia, invece, dovrebbero registrare un lieve aumento.

Grano – La produzione di grano dovrebbe crescere di 36 milioni di bushel, fino a raggiungere 1,01 miliardi di bushel. Tuttavia, l’impiego del cereale nei mangimi e l’uso residuo si dovrebbero ridurre, attestandosi a 30 milioni di bushel. Il calo nell’uso, secondo l’Usda, sarebbe da ricondurre alla riduzione della superficie di terreno coltivata con il grano. A questo proposito, il Dipartimento precisa che se le tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina non dovessero finire, è probabile che terreni precedentemente destinati alla semina di soia e mais potrebbero essere coltivati con grano o cotone.

 

Foto: Pixabay

red.