Negli Stati Uniti la superficie di terreno agricolo destinata alla coltivazione della soia dovrebbe raggiungere il valore record di 91 milioni di ettari nel 2018. Dovrebbe, quindi, eguagliare l’area destinata alla semina del mais. Lo comunicano gli analisti dell’Office of the Chief Economist del Dipartimento dell’Agricoltura degli Usa (Usda), come riporta un articolo pubblicato sul sito AgWeb, secondo cui anche l’organizzazione statunitense Pro Farmer stima che gli ettari coltivati con la soia saranno uguali a quelli coltivati con il mais, nonostante si aspetti complessivamente meno acri.
“Negli ultimi anni il mercato chiedeva essenzialmente la soia – spiega ad AgWeb Matt Bennett, proprietario dell’azienda agricola Bennett Consulting, che si trova in Illinois -. Il rapporto tra il prezzo del legume è di 2,75: 1 rispetto a quello del mais, e questo suggerisce che la soia è sicuramente più redditizia del mais”.
Per questo motivo, gli analisti si aspettano che diversi agricoltori sceglieranno di piantare più semi di soia rispetto al mais, e alcuni potrebbero persino considerare di piantare la soia subito dopo averla già coltivata. Nello specifico, nel 2018 i produttori statunitensi dovrebbero destinare 253,7 milioni di acri alle otto principali colture a file. Si tratta di 1,4 milioni di ettari in più rispetto al 2017, e ciò potrebbe significare che gli agricoltori sono alla ricerca di alternative al mais.
Tuttavia, ridurre le piantagioni di mais potrebbe non sempre rappresentare la soluzione giusta, secondo Bennett. L’esperto sottolinea che in Iowa, nel Nebraska o negli altri stati in cui il mercato dei mangimi o dei biocarburanti è molto forte, il mais potrebbe ancora costituire la scelta migliore. Prima di prendere una decisione, consiglia Bennett, occorre quindi valutare la strategia più conveniente.
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