La qualità della soia prodotta quest’anno negli Stati Uniti è migliore delle aspettative: il 70% del raccolto rientra nella categoria “da buono a eccellente”. Lo evidenzia il rapporto “Crop Progress” pubblicato dal Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti (Usda), secondo cui la qualità del mais resta invece costante -in questo caso, il 72% del raccolto del cereale viene valutato come “da buono a eccellente”.
Secondo il sito Farm Future, gli analisti si aspettavano un peggioramento della valutazione del mais effettuata dall’Usda: in base alle loro stime, la percentuale giudicata come “da buona a eccellente” sarebbe dovuta scendere al 71%. In effetti, in alcuni stati – in particolare Michigan e Ohio – la qualità del cereale è diminuita. Tuttavia, gli aumenti registrati in altri stati hanno permesso al punteggio complessivo di restare stabile al 72%, un valore significativamente più alto di quello registrato nello stesso periodo dello scorso anno, quando la qualità del raccolto solo nel 57% dei casi è stata considerata “da buona a eccellente”. Quest’anno il 19% del raccolto di mais è stato valutato come “sufficiente”, mentre il restante 9% rientra nella categoria “da scarso a molto scarso”. L’Usda precisa che quest’anno il mais continua a maturare più rapidamente della media. L’81% delle colture ha già raggiunto la fase di produzione della seta, mentre nel 2017 la percentuale si fermava al 63% e nell’ultimo quinquennio in media al 62%. Inoltre, il 18% delle piante ha raggiunto la fase in cui i chicchi sono formati, anche se non sono già maturi, rispetto all’8% dell’anno scorso e della media quinquennale.
Gli analisti si attendevano anche un peggioramento della valutazione dell’Usda sulla soia: secondo i loro calcoli la percentuale di raccolto ritenuto “da buono a eccellente” sarebbe dovuta scendere al 69%, mentre è salita al 71%. Il 22% del raccolto è considerato “sufficiente”, mentre l’8% “da scarso a molto scarso”. Anche la maturazione della soia è superiore alla media: più di tre quarti (78%) delle colture sono fiorite, mentre l’anno scorso lo erano solo il 67% e negli ultimi cinque anni, in media, solo il 63%. Inoltre, il 44% delle piante ha prodotto i baccelli, rispetto al 27% dello stesso periodo del 2017 e alla media quinquennale del 23%.
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