Aiutare gli agricoltori di tutto il mondo ad applicare una dose appropriata di fertilizzanti azotati potrebbe favorire la lotta ai cambiamenti climatici. È quanto emerge da uno studio pubblicato pubblicato sulla rivista Pnas dai ricercatori della Michigan State University di Hickory Corners (Usa), coordinati da Phil Robertson, che spiega: “Il nostro obiettivo è quello di scoprire come indirizzare gli sforzi agricoli per rallentare il riscaldamento globale. L’agricoltura è responsabile dell’emissione dell’8-14% dei gas serra prodotti a livello globale. Vogliamo dimostrare che gli agricoltori possono contribuire a ridurne il numero impiegando con maggior precisione i concimi azotati”.
Nel corso dell’indagine, gli scienziati hanno analizzato i dati provenienti da tutto il mondo sulle emissioni di protossido di azoto, un gas serra prodotto dal terreno che viene concimato con fertilizzanti azotati. Hanno così scoperto che quando i tassi di fertilizzanti impiegati superano le esigenze delle colture, il rilascio di questa sostanza inquinante aumenta più velocemente.
Gli studiosi osservano che l’agricoltura è responsabile di circa l’80% delle emissioni di protossido di azoto prodotte dalle attività umane. Queste ultime, secondo gli esperti, sono aumentate notevolmente negli ultimi anni, soprattutto a causa del maggiore impiego dei fertilizzanti azotati. Di conseguenza, limitarne l’uso alla quantità specifica di cui ha bisogno il terreno potrebbe diminuire il rilascio di emissioni inquinanti. Secondo i ricercatori, quindi, occorre aiutare gli agricoltori a individuare la dose di concimi necessaria a soddisfare le esigenze delle colture, in modo da evitare un impiego eccessivo di questi fertilizzanti e combattere i cambiamenti climatici.
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n.c.