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World food forum: puntare su innovazione e tecnologia per aumentare produzione di cibo

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Per soddisfare il fabbisogno alimentare di una popolazione mondiale in rapida crescita, occorre puntare su innovazione e tecnologia. È quanto è emerso durante la seconda edizione del “World food research and innovation forum”, il convegno internazionale sulla ricerca, la sostenibilità e la sicurezza nel settore agroalimentare che si è svolto a Parma su iniziativa della Regione Emilia Romagna, con il contributo di Aster. Al forum sono intervenuti esperti provenienti da tutto il mondo, multinazionali e organizzazioni internazionali, con l’obiettivo di condividere le conoscenze sulla sicurezza alimentare e promuovere l’attuazione di politiche integrate per lo sviluppo e la cooperazione glocale.

“La sfida è quella di ripensare l’organizzazione della produzione agricola puntando su innovazione e tecnologia – spiega Stefano Bonaccini, Presidente della Regione -. Settori in cui l’Emilia-Romagna è chiamata a giocare un ruolo di primo piano, per la qualità del suo sistema agroalimentare, l’eccellenza e la distintività dei prodotti, la capacità di competere sui mercati internazionali, la rete dei centri di ricerca e università e l’attenzione che da sempre dedica agli aspetti del lavoro”.

Tra le soluzioni prospettate durante la conferenza, c’è quella d’impiegare nuove varietà di grano, capaci di aumentare la produttività in modo sostenibile. Ma è stato anche proposto di ridurre la produzione di sottoprodotti e scarti agroalimentari, rendendo i processi più efficienti. La bioeconomia potrebbe rappresentare il futuro per questo settore, secondo Palma Costi, Assessore regionale alle Attività produttive: “Il recupero dei sottoprodotti della filiera agroalimentare è uno dei temi principali portati avanti dalla Regione Emilia Romagna in termini di sostenibilità con investimenti non solo a livello locale, ma anche a livello europeo”.

È stata anche sottolineata la necessità di migliorare la normativa che regola il comparto agroalimentare, per proteggere gli interessi dei produttori e favorire nuovi investimenti. “Servono regole internazionali per contrastare le speculazioni che a livello globale colpiscono i prodotti agricoli, in particolare le commodity come grano, soia e mais – afferma Simona Caselli, Assessore regionale all’Agricoltura -, creando un’instabilità dei prezzi che non solo danneggia i produttori, ma di fatto disincentiva gli investimenti nel settore”.

Un altro tema trattato durante l’incontro riguarda il consumo di suolo e la necessità di ridurre le emissioni inquinanti. È stato quindi evidenziato che il miglioramento della tecnologia potrebbe permettere di seminare i terreni più difficili da coltivare e di migliorare la produttività. La Cina, per esempio, sta cercando di lavorare sul consumo di suolo, acqua, sostanze chimiche per ridurre l’inquinamento puntando su tecnologie e ricerca. Infine, aziende globali come Google hanno illustrato le politiche nutrizionali adottate nei confronti dei propri dipendenti, con lo scopo di sensibilizzarli sul tema della sostenibilità delle scelte alimentari.

Foto: © Thaut Images – Fotolia

redazione