L’Organizzazione mondiale del Commercio ha una nuova direttrice generale. È Ngozi Okonjo-Iweala, ex ministra delle Finanze della Nigeria, già vicepresidente della Banca mondiale. Sarà la prima donna al vertice dell’organizzazione. In un contesto caratterizzato da posizioni protezionistiche, tensioni commerciali e guerre dei dazi, che hanno coinvolto anche l’Italia, Okonjo-Iweala avrà il compito di sviluppare il multilateralismo e promuovere la cooperazione tra i Paesi membri. Nei quattro anni di mandato, in scadenza il 31 agosto 2025, inevitabilmente dovrà fare i conti anche con la crisi economica innescata dalla pandemia. L’agricoltura sarà un settore esposto sia sul fronte del rilancio dei negoziati e delle relazioni tra i Paesi in un quadro di economia di libero scambio che sulla risposta alla pandemia.
Valorizzare il multilateralismo
La nomina di Okonjo è stata accolta con favore da Copa-Cogeca. Il sindacato europeo dei produttori agricoli e delle cooperative agricole ha sottolineato l’importanza dei negoziati in seno al Wto in qualità di “pietra angolare” della strategia negoziale del commercio nell’Unione europea. Le sfide che attendono l’organizzazione – ribadisce Copa-Cogeca – sono la promozione della concorrenza leale tra gli operatori, la promozione della sostenibilità nelle sue diverse declinazioni e l’estensione dei benefici del commercio ai produttori agricoli.
Lo scorso 5 febbraio si è tenuto l’ultimo incontro del Comitato sull’agricoltura, l’organo supervisore dell’implementazione dell’Accordo sull’Agricoltura del 1995 che definisce una cornice per riforme di lungo periodo al fine di aumentare la concorrenza. Tra i temi discussi il sostegno interno, l’accesso al mercato, la concorrenza e le restrizioni sul fronte export. Sono tutti temi sui quali, nel corso della Conferenza sull’Agricoltura del dicembre 2020, si era pronunciato il vice-direttore generale del Wto. Alan Wolff aveva ricordato infatti la necessità di segnare una svolta sul sostegno interno, sulla sicurezza alimentare e sull’accesso al mercato: “Non ci sono buone alternative ai progressi in un contesto multilaterale”, aveva ricordato.
Sul futuro dell’Organizzazione Wolff è tornato parlando davanti ai ministri dell’Agricoltura al Global Forum for Food and Agriculture di Berlino del 22 gennaio scorso. I membri del Wto – ha sottolineato – dovranno continuamente aggiornare le regole del commercio agricolo. Il loro impegno dovrà essere orientato alla riduzione dei sostegni che possano alterare gli equilibri, al miglioramento della disciplina sulle restrizioni all’export e all’incremento delle opportunità di accesso al mercato.
La necessità di ripensare l’azione del Wto è stata ribadita di recente anche dal commissario Ue al Commercio Valdis Dombrovskis. Nell’Ue sono da poco entrate in vigore le nuove norme a tutela degli interessi commerciali dei suoi Paesi membri proprio nell’ambito del Wto e degli accordi bilaterali. Dombrovskis ha parlato di una riforma che possa permettere all’organizzazione di essere “ben funzionante con un efficace sistema di risoluzione delle controversie al centro”. Dombrovskis, durante l’audizione al Parlamento Ue per la sua nomina a commissario, aveva indicato come “priorità assoluta” il rafforzamento della stabilità del contesto commerciale mondiale con il tentativo di promuovere la riforma del Wto.
Tutelare il libero mercato nel post pandemia
I dossier principali dei quali si occuperà Okonjo-Iweala comprendono verosimilmente la possibile ridefinizione delle regole del commercio internazionale ma anche altri temi, dalla mediazione nello scontro tra le due superpotenze economiche Stati Uniti e Cina alla distribuzione dei vaccini contro il Covid-19. Indubbiamente una delle sfide maggiori che dovrà affrontare il Wto nei prossimi anni è la gestione della situazione economica derivante dalla pandemia.
L’agricoltura ha certamente retto all’impatto della crisi, pur soffrendo molto. Molti Paesi – aveva ricordato Wolff a dicembre – hanno ridotto le tariffe sull’import per facilitare l’accesso ai prodotti agroalimentari di base. Inoltre sono stati compiuti dei passi avanti sul versante della digitalizzazione. La lezione che deriva dalle criticità emerse nel 2020 è che “il rafforzamento dell’Accordo sull’Agricoltura del Wto è assolutamente vitale” per la sicurezza alimentare, aveva detto il vice-direttore generale.
In occasione dell’evento di Berlino di gennaio Wolff ha individuato alcune lezioni che dovrebbero guidare le decisioni di legislatori e governi nel medio termine: mantenere i mercati aperti evitando restrizioni al commercio; investire in maniera saggia e orientare le risorse all’innovazione e alla sostenibilità; garantire trasparenza nei mercati agricoli.
L’opportunità di modernizzare l’organizzazione è stata indicata anche da Copa-Cogeca e la nomina di Okonjo-Iweala può essere una leva. Il Wto – hanno detto i rappresentanti sindacali europei – deve tornare a svolgere un ruolo di prima linea in un fronte comune contro la crisi economica post pandemica.
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