In Europa nel 2013 sono state prodotte 155 milioni di tonnellate di mangimi, una cifra superiore, anche se di poco, a quella registrata nel 2012 (154,7 milioni di tonnellate). Sono le stime finali, riviste al rialzo rispetto alle precedenti, elaborate dalla FEFAC, la Federazione europea dei produttori di alimenti zootecnici, diffuse durante l’incontro “Greening the landscape for animal nutrition in Europe”, appena conclusosi a Liegi (Belgio). I dati definitivi della produzione italiana saranno, invece, comunicati in occasione del consueto appuntamento offerto dall’Assemblea annuale di ASSALZOO – l’ Associazione nazionale tra i produttori zootecnici – che si terrà il 26 giugno prossimo a Bologna.
Rispetto all’anno precedente, nel 2013 la produzione europea (EU-28) si è mantenuta stabile (+0,2%) secondo gli analisti della FEFAC. Dal meeting europeo è emerso che mentre i mangimi per suini hanno visto una diminuzione della produzione pari all’1,4%, quelli per bovini hanno avuto un aumento del 2,2% e i prodotti per il pollame sono rimasti sostanzialmente stabili (+0,3%), confermando la loro posizione di leader del segmento dei mangimi composti. Secondo la FEFAC le prospettive per il 2014 dovrebbero mantenersi inalterate, con una leggera contrazione che dovrebbe essere intorno al mezzo punto percentuale.
“Assalzoo, che rappresenta circa il 70% dell’industria mangimistica italiana con un fatturato di oltre 7 miliardi di euro e un’occupazione, che escluso l’indotto, è di circa 8.500 addetti, presenterà in occasione dell’Assemblea Generale di fine giugno i dati conclusivi del 2013 che si prevedono in lieve riduzione rispetto all’anno precedente – spiega Giulio Gavino Usai, responsabile economico di ASSALZOO –. L’Assemblea sarà un appuntamento fondamentale per l’industria mangimistica italiana, utile per confrontarsi sui temi e le problematiche del settore in Italia, che nonostante sia al quinto posto tra i produttori europei, deve fare i conti con le carenze strutturali del sistema agroalimentare italiano: la crescente necessità di approvvigionamento dall’estero delle materie prime vegetali, che ha superato la soglia del 50% e l’aumento costante e inarrestabile dei costi per l’impresa che gravano pesantemente sulla competitività dell’intero settore. Grazie all’industria mangimistica italiana, da cui dipende l’approvvigionamento di alimenti per le esigenze degli allevamenti nazionali, anche di quelli dei circuiti DOP, ogni giorno arrivano sul mercato prodotti alimentari di origine animale – come carne, uova, latte e pesce – sicuri, di qualità indiscussa e offerti a prezzi accessibili. L’Assemblea sarà l’occasione per rilanciare alle Istituzioni e alla stampa le proposte dell’impresa mangimistica italiana e il suo ruolo indispensabile per sostenere la zootecnia nazionale e le produzioni alimentari che ne derivano”.
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