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Fefac: “Bene relazione Commissione Europea su produzione fonti proteiche vegetali nell’UE”

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Fefac (European Feed Manufacturers’ Federation) ha accolto con favore la relazione della Commissione Europea sullo sviluppo della produzione europea di proteine vegetali pubblicata lo scorso 22 novembre. La Federazione si augura che il nuovo interesse politico rilevato a livello europeo e nazionale possa stimolare la disponibilità, la qualità e la competitività della produzione di fonti proteiche vegetali in Europa.comunica, inoltre, che i produttori di mangimi composti sono pronti ad acquistare maggiori volumi di proteine vegetali coltivate nell’UE per contribuire allo sviluppo di catene economicamente redditizie, purché costituiscano un’opzione praticabile rispetto alle fonti proteiche tradizionali.

Fefac sottolinea anche l’importanza della scienza dell’alimentazione animale e dell’alimentazione animale di precisione come strumenti essenziali per utilizzare in modo più efficiente le fonti proteiche disponibili: per esempio, per offrire il miglior profilo di aminoacidi in grado di rispondere alle esigenze fisiologiche degli animali da allevamento, ridurre le emissioni di azoto e diminuire la perdita di nutrienti.

Nel corso della conferenza “The development of plant proteins in the European Union”, che si è svolta a Vienna (Austria) il 23 novembre, il Presidente di Fefac Nick Major ha illustrato le opinioni e le raccomandazioni dei produttori di mangimi composti. “L’ambizione di stimolare la produzione di colture proteiche nell’UE è molto ragionevole – ha affermato Major -, data la ridotta importanza dell’UE come importatore sul mercato globale della farina di soia, in combinazione con la dipendenza da pochissimi paesi esportatori”.

Il Presidente ha anche sottolineato che lo sviluppo d’importanti mercati di mangimi e alimenti sarà fondamentale per l’assorbimento del mercato delle proteine vegetali coltivate in Europa. In quest’ottica, ha incoraggiato la Commissione Europea ad armonizzare le norme relative alle indicazioni di prodotto per gli alimenti di origine animale ottenuti da bestiame nutrito con “mangimi non Gm”, per garantire condizioni di parità e aumentare la trasparenza del mercato. Major ha infine ricordato che non è realistico credere che l’Unione Europa possa diventare completamente autosufficiente e soddisfare da sola le sue esigenze di fonti proteiche, e questo significa che occorre anche facilitare l’approvvigionamento dall’estero di materie prime ricche di proteine prodotte in modo responsabile.

Foto: © Andrey Starostin – Fotolia

redazione